Il Gran Premio d’Olanda non è stato solo vinto, bensì dominato dalla Mclaren MCL38 di Lando Norris, che ha inflitto 22 secondi alla Red Bull di Verstappen, 25 secondi alla Ferrari di Leclerc e ben 44 alla molto deludente Mercedes di Russell. Una prova di forza incredibile soprattutto del pilota inglese, visto che il proprio compagno di squadra non è finito nemmeno sul podio e ha terminato lontano addirittura 27 secondi, complice una partenza e una strategia non delle migliori. “Dobbiamo esaminare molto attentamente i dettagli sul motivo per cui la Red Bull, ma non solo, sembra essere migliore di noi in partenza” – ha fatto sapere Andrea Stella nel post gara ai giornalisti presenti, compresa Formu1a.uno – “Perchè se Oscar non avesse perso la posizione nei confronti di Russell in partenza, penso che sarebbe stata una gara diversa per lui visto che aveva il ritmo per battere Max”.
Mclaren: la MCL38 non soffre il vento, anche grazie ad una galleria del vento innovativa e che Ferrari sta cercando di replicare
La difficile partenza è stata poi alla base di una scelta strategica non così positiva per il pilota australiano, con la Mclaren che ha pensato di non forzare un undercut su Russell. Questo avrebbe portato Verstappen immediatamente ai box mentre il team di Woking voleva prendere la posizione in pista già nel primo stint al tre volte campione del mondo e andare a comandare la gara senza aspettare il secondo e ultimo stint. “In Ferrari sono stati molto bravi ad effettuare l’undercut, noi invece non eravamo molto convinti di prevenirlo” – ha fatto sapere Andrea Stella – “Questo perchè non volevamo far partire la sequenza di Pit Stop mettendo Lando sotto pressione troppo presto. Pensavamo comunque di riuscire a superare la Ferrari con un delta di gomme di 10 giri, ma così non è stato”.
Durante il fine settimana, il vento è stato fortemente protagonista con raffiche che hanno raggiunto i 70 km/h. Anche su questo fattore tecnico, la MCL38 ha dominato la scena rispetto a tutta la concorrenza. Le curve 9 e 10 ne erano un esempio, con il vento che ha dato parecchio fastidio a Red Bull, Ferrari e Mercedes mentre i due piloti della Mclaren non si sono lamentati granchè. Da questo punto di vista, è stata la nuovissima e innovativa galleria del vento a venire fortemente incontro al team di Woking. Un’infrastruttura che, rispetto a quelle dei propri competitors, permette di testare il modello in scala anche con importanti angoli di imbardata. Per intenderci meglio, non solo con la macchina dritta ma anche con svariati angoli di impatto dell’aria sugli elementi aerodinamici. Un qualcosa di fondamentale per questa generazione di vetture a quanto appreso. E’ proprio ciò che sta facendo la Ferrari in queste settimane, con l’aggiornamento della sua galleria del vento (continuerà almeno fino alla prima decade di settembre) che, come anticipato, prevede un allargamento del tappeto per permettere al modello di vettura (in scala) di poter postare l’asse di lavoro e quindi simulare angoli di imbardata nettamente più aggressivi rispetto all’attuale configurazione. Questo, ma non solo e ci torneremo, ti da la possibilità di progettare anche una vettura che sia poco sensibile al vento e non è quindi un caso che la Mclaren abbia sofferto meno di tutti le forti e discontinue raffiche di Zandvoort.
Mclaren: una scelta oculata degli aggiornamenti per evitare di scivolare nella trappola in cui sono caduti molti
La Mclaren è arrivata in Olanda con il secondo importante pacchetto stagionale (almeno come numero di novità portate in pista), dopo le grossissime novità viste ad inizio maggio a Miami dove ha esordito la vera MCL38. Circa tre mesi dopo quindi, ossia quel tempo che ci vuole per pensare una soluzione, svilupparla al CFD, portarla in galleria, approvarla e poi produrla. Tuttavia, la novità più importante vista sulla MCL38, secondo il DT Rob Marshall, era la nuova ala posteriore da medio alto carico, un aggiornamento più relativo al tracciato, che per esempio non vedremo più a Monza ma riapparirà in altri GP da qui al termine della stagione.
Gli altri aggiornamenti erano tutte chiare soluzioni per ottimizzare il flusso complessivo mentre è interessante che la Mclaren abbia deciso di non aggiornare in modo importante il fondo, il componente più sensibile e che genera più prestazione su queste monoposto di nuova generazione. A quanto capito, alcuni aggiornamenti erano già pronti virtualmente molto prima di Zandvoort ma il team di Woking ha preferito studiare per più gare come si comportava la ‘nuova’ piattaforma introdotta a Miami, prima di scegliere definitivamente la strada di sviluppo per il secondo pacchetto e i restanti aggiornamenti. Questo per non scivolare nella stessa trappola dove sono caduti in tanti. Hanno insomma preferito comprendere al meglio la vera MCL38 prima di portare in pista nuovi aggiornamenti, perchè a Woking c’è l’estrema certezza che se riescono ad azzeccare tutti gli aggiornamenti dall’Olanda a fine stagione potranno fare un altro importante salto in avanti, cosa che il solo pacchetto di Zandvoort non ha permesso ancora di fare. Oltre ad utilizzare meglio il budget cap dove la Mclaren crede di essere molto in vantaggio rispetto a Red Bull, soprattutto per i pochissimi incidenti di Norris e Piastri. Per tutti questi motivi c’è un forte ottimismo a Woking per l’ultimo terzo di mondiale dove la Mclaren proverà soprattutto a vincere il Cotruttori, con la direzione che sembra quella giusta.