Caos Alpine, Ben Sulayem ad Andretti “acquista un team in difficoltà”

Loris Preziosa
02/06/2024

Continuano le discussioni che vedono coinvolti la Federazione Internazionale, la Formula 1 e Andretti come diretto interessato. A far riemergere la questione è stato il Presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem, che recentemente è tornato sulla questione legata ad un possibile ingresso nel Circus Iridato da parte del gruppo statunitense, assumendo una posizione un po’ diversa rispetto a quella tenuta fino ad oggi. Secondo il numero uno della Federazione, una delle vie percorribili potrebbe essere quella dell’acquisizione di un team già esistente, piuttosto che entrare come nuovo team. Un’idea che, a sua detta, potrebbe rivelarsi un vantaggio per entrambe le parti.

La proposta di Ben Sulayem e l’allusione ad Alpine

Più volte nel paddock si è parlato del braccio di ferro fra Formula 1 e FIA in merito all’ingresso di Andretti in F1. La scorsa stagione infatti la Federazione aveva dato il nulla osta sul fronte delle rassicurazioni tecniche necessarie, salvo poi venir contraddette qualche mese dopo con la bocciatura da parte della F1. Nei giorni scorsi il Presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem è tornato sulla questione proponendo però una soluzione alternativa all’entrata nel Circus di Andretti come team autonomo. “Potrei consigliargli di acquisire un’altra squadra, non di presentarsi come l’undicesima squadra,” ha esordito Ben Sulayem. “Sento che alcune squadre hanno bisogno di essere rinnovate. Cosa è meglio? Avere 11 squadre a livello di numero o 10 che però siano forti? Sono ancora dell’idea che dovremmo avere più squadre ma non devono essere squadre qualsiasi. Le squadre giuste. Non è una questione di numeri, ma di qualità.” Un’alternativa che il Presidente della FIA ha poi così arricchito: “Senza fare nomi, ci sono squadre che stanno faticando… sia a livello di prestazioni, ma anche dal punto di vista della gestione.”

Andretti

Un’allusione che, mai come in questi giorni ci fa pensare alla situazione di Alpine. La scuderia transalpina è risaputo che navighi in acque tutt’altro che calme, sia sul fronte delle performance in pista, ma anche guardando a quella che è la gestione della squadra. Se sul fronte prestazionale gli sviluppi tecnici hanno permesso alle monoposto di fare qualche passo in avanti conquistando i primi punti stagionali, non si può dire lo stesso a livello gestionale. Le crepe che si sono aperte nel 2022 con il caso Piastri, si sono amplificate nel 2023 con situazioni poco all’altezza della F1, una su tutte il licenziamento dell’team principal Otmar Szafnauer e dello storico Race Director, Alan Permane nel bel mezzo di un weekend di gara, in Belgio. Da ciò è scaturito un effetto domino, che ha provocato la continua perdita di pezzi a livello di organico, che si è evidentemente riflessa anche in termini di clima all’interno della squadra. A questi sono seguiti anche gli allontanamenti di Matt Harman (Direttore Tecnico) e Dirk de Beer (Capo Aerodinamico), oltre che più recentemente di Bob Bell andato in Aston Martin e il licenziamento di Rob White, direttore operativo della squadra francese. Quello di Alpine è un ambiente che continua a risentire della poca coesione, lo dimostrano anche le continue voci che si sono fatte strada nel paddock dopo quanto accaduto nel primo giro del GP di Monaco fra Pierre Gasly ed Esteban Ocon. Voci spesso anche contrastanti, ma che si ripetono oramai da mesi e che danneggiano un ambiente che avrebbe bisogno di tranquillità e coesione per risollevarsi. Alla luce di una crisi di questa portata, nei giorni scorsi ha preso sempre più piede l’ipotesi di un ritorno di Flavio Briatore in F1, in un ruolo non fisso o ben definito, con anche la possibilità di aiutare il team a trovare nuovi investitori. Un’altra delle voci che circola, come ha confermato Matteo Bobbi nella nostra ultima live, è quella che l’italiano è a capo di un gruppo di investitori cinesi, trovata dallo stesso Briatore, che potrebbe acquistare il team Alpine di Formula 1.

Situazione molto intricata che vede lo stesso futuro dell’Alpine in dubbio. Tra le tantissime voci che circolano, e che non vengono mai smentite con forza, c’è quella di una mancata presenza sulla futura griglia di Formula 1, in modo parziale o totale. In questo momento di grossa difficoltà tecnica e manageriale infatti si fanno avanti voci sulla possibile cessione deò team – che è stata smentita al momento di un ipotesi di acquisto da parte di Andretti qualche mese fa, ma che non ha fermato queste voci – oppure quella di continuare in Formula 1 senza i gradi di costruttori, chiudendo il reparto motori di Viry-Chatillon. Una decisione che sarebbe quanto meno deludente e fallimentare per un marchio storico e importante quale Renault, che non è mai stata in grado di produrre una Power Unit al livello di Mercedes, Ferrari ed Honda. Il team francese è in un momento di grande confusione e la conferma c’è anche con la presenza di Bruno Famin, dichiarato ai tempi Team Principal ad Interim, che è stato successivamente confermato, con molti volti noti della Formula 1 che hanno rifiutato quella posizione negli ultimi mesi.

Alpine

Ben Sulayem: “FIA-F1? Non si possono avere problemi inutili, dobbiamo andare avanti insieme”

Tornando all’eventuale ingresso di Andretti in F1, Ben Sulayem ha sottolineato come da parte sua ci sia propensione a veder entrare il gruppo statunitense nel Circus Iridato. Ha spiegato infatti come si tratterebbe di un extra-boost per tutto l’ambiente, anche pensando alle potenzialità offerte dal mercato americano. “Si tratta di avere la squadra giusta, non di perdere l’opportunità che qualcuno come General Motors con una PU arrivi in Formula 1. Immagina l’impatto. Abbiamo tre gare in America. Abbiamo una fanbase così grande. Ma non abbiamo un vero team americano. Sono molto felice che ci sarà Ford con Red Bull dal 2026, ma immagina di avere anche GM, così come dei piloti americani.” Così il presidente della FIA, che ha infine sottolineato quanto sia importante che Federazione e F1 si muovano sulla stessa lunghezza d’onda. “Non si possono avere continuamente problemi inutili. Entrambi dobbiamo andare avanti e l’unico modo per farlo è che ci sia molta più chiarezza fra di noi. Siamo sulla stessa barca e ciò che vogliamo è la sostenibilità del business.” Quelle pronunciate dal Patron della Federazione sono parole importanti, che arrivano in un periodo altrettanto determinante in ottica futura, dal momento che sono in fase di definizione tematiche come il nuovo Patto della Concordia e i regolamenti tecnici per le vetture 2026.

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