Charles Leclerc ha vinto a Montecarlo e ha finalmente rotto l’incantesimo. Se non fosse per la forte emotività che accompagnava la corsa al successo, dopo troppe delusioni, si potrebbe descrivere come una facile vittoria. La sua Ferrari non poteva essere attaccata da nessuno negli interminabili 76 giri dopo la ripartenza senza più soste intermedie. Il più temibile in qualifica è stato Piastri il quale in gara aveva anche una perdita di 10 punti di carico aerodinamico dovuta al contatto con Sainz, ininfluente girando a 3 secondi dal vero ritmo ma in un testa a testa vero sarebbe stato impossibile per la McLaren restare in scia.
La gestione del passo decisa dal Leclerc ha nascosto un potenziale ben più elevato, la sua SF-24 poteva girare anche 1” secondo più veloce del suo personale miglior tempo di gara. Il monegasco poteva lottare solo per preservare fino alla noia la mescola dura, come assicurazione contro gli imprevisti. Bryan Bozzi non ha usato la diplomazia per convincerlo. Gli ingegneri di Leclerc non avevano nemmeno ragionevoli timori di affidabilità, la sostituzione con una Power Unit più fresca è stata eseguita per la Qualifica puramente a scopo precauzionale, in gara è stata rimontata la PU1 che ha così compiuto il suo lavoro. Le unità di potenza attuali hanno raggiunto un ciclo vitale di 8000 km, il ritmo a cui si è svolta la gara ha azzerato ogni potenziale rischio.
Monaco molto negativa per la Red Bull, ha perso 32 punti di vantaggio sulla Ferrari e una RB20
Alla ripartenza è venuta meno l’unica incognita strategica dovuta a possibili undercut, nella lotta con le McLaren l’unica preoccupazione era non allontanare Russell, Verstappen e Hamilton per evitare la frenata di Norris. Leclerc ha dominato l’ansia e Sainz ha giocato lealmente nel ruolo di team player, i due hanno eseguito perfettamente lo schema stabilito e la corsa di Piastri poteva essere solo una conseguenza. Il gruppo inseguitore era formato da Verstappen e le due Mercedes tuttavia le selezione di gomme scelte al negativo rispetto al primo start hanno costretto Russell ha sostenere un race pace da F2 per salvare la mescola più tenera per respingere Verstappen. Per l’olandese e la Red Bull è stato un weekend trappola, tuttavia può consolarsi guardando alla drammatica qualifica di Perez, per non parlare della collisione con Magnussen, che ha distrutto una RB20. “Si tratta di 2 o 3 milioni di danni” ha detto Marko. In effetti – tolta la Power Unit più vecchia – si dice che ammontino a 2 milioni. Si tratta di un colpo significativo per le finanze sotto il limite di spesa. Una fonte ha rivelato preoccupata: “se dovessimo avere altri danni potremmo dover abbandonare o rinviare un aggiornamento nella parte finale di stagione”. Monaco non può non essere considerata a un polo estremo in termini di performance, il che rende lecito aspettarsi una pronta reazione di Verstappen.
Il tuffo di Leclerc è stato tra passato e presente, poi la festa
Monaco è stata una gara nella quale Leclerc ha potuto riflettere, emozionarsi, andare coi pensieri oltre la guida, “a due giri dalla fine non vedevo più nulla”. Una liberazione che ci si aspetta possa produrre uno step come pilota, a proposito di questo Vasseur ha detto “Questo weekend è un passo avanti per Charles anche in termini di crescita”, mentre sulla possibilità di vittoria era piuttosto sereno: “ci credevo da venerdì”. Leclerc aveva anche promesso di buttarsi in acqua portandosi dietro Fred. Dopo i tuffi la festa non si è esaurita troppo presto, tutto il team è stato invitato a fare notte fonda per festeggiare, lo stesso Vasseur non si è fatto attendere e ha concesso una deroga dal normale orario del lunedì.