Opinione: Verstappen ‘scorretto’ in Messico ma merita il Mondiale

Andrea Vergani
30/10/2024

La vittoria di Carlos Sainz in Messico ha messo Ferrari sul gradino più alto del podio per la seconda gara consecutiva, tuttavia, nella capitale messicana la SF-24 non ha mostrato la superiorità indiscussa di Austin. Si può argomentare che la vettura migliore in termini di passo gara fosse la Mclaren, e i due decimi al giro di vantaggio di Norris su Sainz una volta montata gomma dura danno prova di ciò. Di certo c’è però da sottolineare come Norris abbia passato tutto il primo stint a gestire la monoposto, dopo le scaramucce con Verstappen, salvando soprattutto carburante per la seconda parte di gara, ed è per questo che è veramente complicato affermare chi tra Ferrari e Mclaren fosse realmente la più veloce. Resta inteso che proprio le manovre di Verstappen nei confronti di Norris abbiano indirizzato in modo molto importante la gara, con il tre volte campione del mondo che ha fatto di tutto per tenersi alle spalle il pilota della Mclaren, permettendogli di aprire un importante gap con Sainz in P1.

Verstappen scorretto ma ha (quasi) sempre corso regolamento alla mano?

Ormai da diversi mesi, Verstappen non ha le armi per poter combattere per la vittoria (in alcuni degli ultimi appuntamenti la Red Bull è stata quarta vettura in pista) e nei suoi fine settimana spesso ha in testa un solo obiettivo: perdere meno punti possibili da Norris, anche a costo di effettuare delle manovre che possano risultare scorrette. Soprattutto l’attacco portato ‘a kamikaze’ in curva 7 ha tolto al pilota McLaren qualsiasi possibilità di lottare per la vittoria e nonostante le pesanti penalità inflitte all’olandese (20 secondi), la perdita di punti è stata limitata. Parliamo di 10 punti persi contro le ipotetiche 13 lunghezze nel caso Norris avesse vinto e Verstappen fosse arrivato quarto. Dei ragionamenti che possono sembrare da extraterrestre ma che, a detta di chi conosce bene Verstappen, provengono dalla forte esperienza al simulatore del tre volte campione del mondo.

Ciò che sta facendo in pista Verstappen non è un qualcosa di nuovo anche solo pensando al 2021, nella feroce lotta mondiale con Lewis Hamilton dove il pilota olandese ha spesso utilizzato la strategia dei sorpassi ‘lunghi’ per portare fuori pista l’avversario. Max Verstappen in molti modi ricorda Michael Schumacher, perché nella mentalità dei due campioni il fine giustifica i mezzi. Negli ultimi anni, in molte occasioni, il tre volte campione del mondo ha sfruttato i regolamenti per giocare sul filo degli stessi, superandolo in diverse occasioni. In curva 7 in Messico è stata certamente una di queste. Non è un caso che proprio sulla pista situata a 2200 m si sono viste le prime sanzioni importanti nei confronti del tre volte campione del mondo olandese, dopo che la Fia ha manifestato la volontà di cambiare le linee guida delle lotte in pista, con una riunione che avverrà durante il fine settimana del Qatar. “Se le linee guida cambieranno, modificherò il mio approccio” aveva fatto sapere intelligentemente Verstappen in Messico, confermando come abbia sempre corso sul filo del rasoio ma regolamento alla mano.

Ferrari in lotta per il Costruttori grazie al grande recupero tecnico e a Max Verstappen

Tutto questo avvantaggia senza dubbio la scuderia di Maranello: essendo “il nemico del mio nemico, il mio amico”, un noto proverbio italiano che fa al caso, Verstappen non ha avuto problemi a concedere la prima posizione a Carlos Sainz – ottenuta con un sorpasso al limite, ma non difeso in maniera così importante dal campione in carica – pochi giri prima di opporre una strenua resistenza nei confronti della Mclaren numero 4. Oltre a non essere nemmeno troppo preoccupato di mettere anche l’altra Ferrari, quella di Leclerc, davanti a sé e a Norris, nel tentativo di “sorpasso” in curva sette a quest’ultimo. Al momento del pit stop di Verstappen, Sainz aveva così accumulato un vantaggio di 12 secondi rispetto a Norris mentre Leclerc di circa la metà (6.5 secondi). Così, seppur con un buon vantaggio di velocità rispetto alle Ferrari nel secondo stint, Norris non ha potuto puntare alla vittoria in Messico e i punti da recuperare per ogni weekend ora diventano quasi 12 negli ultimi quattro round. E’ chiaro che al pilota della Mclaren servirebbe uno zero del tre volte campione del mondo e, per evitare ciò, è molto probabile che la Red Bull prenda la decisione di sostituire la Power Unit sulla RB20 numero 1 in Brasile, dopo i problemi incontrati in Messico e che hanno obbligato il team ad un cambio di unità tra il venerdì e il sabato.

La competitività della RB20 in qualifica e nelle Sprint Race, dove il gap non sembrerebbe essere così importante, e le ottime partenze di Max hanno spesso permesso di sfruttare la sua track position per rendere la vita difficile a Norris. In Brasile, la possibile penalità di cinque posizioni in griglia per Verstappen, semplificherà la vita a Norris, ma recuperare 47 punti è un obiettivo arduo che richiede l’aiuto del compagno e in questo caso delle due Ferrari, che a Interlagos potrebbero diventare anche alleate di Norris, se il pilota inglese riuscisse a vincere. Concludendo, è comunque chiaro che a meritarsi il mondiale è certamente Max Verstappen e non un Lando Norris spesso troppo remissivo che ha pagato uno swing di quasi 30 punti con le manovre al limite di Spielberg, Austin e Messico; tuttavia se il numero 1 rimarrà sulla scocca della RB21 dell’olandese sarà anche grazie a un comportamento ben oltre il limite in diverse occasioni.

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