Red Bull confessa: la RB20 va più piano del previsto

Paolo D’Alessandro
11/08/2024

Le primissime gare della stagione avevano fatto pensare ad una stagione di dominio da parte della Red Bull, sulla falsa riga di quanto avvenuto nel 2023. Nella passata stagione solamente una vittoria non fu conquistata dalla squadra di Milton Keynes, ossia quella di Singapore, vinta dalla Ferrari di Carlos Sainz. Un weekend storto dove gli uomini di Waché andarono in confusione, e la RB20 si ritrovò solamente in gara, senza riuscire però a rimontare fino al podio, complice anche le caratteristiche del circuito di Marina Bay. La debacle dell’Australia, problema di Verstappen a parte, era un allarme, diventato poi un allarmone dalla doppietta Miami-Imola dove i valori del mondiale sono piam piano clamorosamente cambiati. E dopo alcuni Gran Premi lottati quasi in difesa, il direttore tecnico Pierre Waché è uscito allo scoperto: “Ci aspettavamo di più dalla RB20, non tutto ha funzionato secondo le aspettative” ha confessato, rivelando quindi come quello attuale sia un effettivo momento di difficoltà tecnico della Red Bull e non un caso.

Un progetto estremo che non ha portato i risultati sperati? Parla Waché 

In un’intervista rilasciata a Motorsport.com, tra gli altri, il direttore tecnico della Red Bull è entrato nei dettagli di ciò che non ha funzionato nel progetto RB20, facendo capire su cosa si sta concentrando la squadra in questa fase di sviluppo critica. “Senza pensare agli avversari, ma solo a noi stessi, ci aspettavamo un salto in avanti nelle curve di maggiore velocità rispetto a quello che abbiamo poi visto in pista. In alcune zone siamo migliorati, in altre non come volevamo” ha confessato il DT francese. La vettura 2024 in effetti si è sempre contraddistinta per un ottima efficienza aerodinamica sui rettilinei e grande forza nei tratti medio-lenti, ma sin da inizio stagione altre vetture hanno avuto una competitività superiore nei tratti più veloci: McLaren in generale ed anche Ferrari, che in base alle proprie impostazioni riusciva ad essere molto competitività o nel veloce o nel lento, mentre era migliore nel medio, prima di incappare nei problemi di Spagna.

In questo senso è interessante ritornare alle parole di Tom McCollough di Aston Martin che in Belgio ha affermato come “Tutti stiamo migliorando con l’efficienza e stiamo raggiungendo un buon livello. Come Aston Martin possiamo aumentare un po’ i gradi dell’ala senza un grande impatto sull’efficienza. I team hanno puntato sul migliorare l’efficienza, tranne Red Bull che sta puntando sul carico aerodinamico”. Parole che trovano conferma con il pacchetto che la RB20 ha introdotto in Ungheria e che, a detta dello stesso Waché, potrà tornare in tutti quei circuiti che devono privilegiare il carico e sono quindi più ‘lenti’, come Ungheria, Zandvoort, Singapore, e dove non è molto impattante ovviamente l’efficienza. Quest’ultima era maggiormente ottimizzata con i Bazooka, tornati infatti sulla RB20 a SPA.

Dopo un periodo di attesa, arrivano segnali di preoccupazione: il mondiale è a rischio?

Se Melbourne poteva essere considerato solo un episodio negativi, Miami ed Imola hanno mostrato come la RB20 stesse perdendo molto terreno nei confronti degli altri team, seppur in Florida la vittoria di Max Verstappen poteva comunque arrivare senza la Safety Car e sul circuito Enzo e Dino Ferrari alla fine ha tagliato il traguardo per primo, seppur tallonato da Norris e inseguito da vicino da un ottimo Leclerc. Monaco è poi un caso a parte vista la particolarità del circuito ed i punti deboli noti della Red Bull RB20, ma non solo. “Nella guida sui cordoli siamo deboli, ma non da quest’anno. Purtroppo non ci sono stati i miglioramenti sperati” ha ammesso Wache. Un punto critico tanto da rimettere in pista la RB18 ad Imola con Max Verstappen, in un test privato, per capire le differenze reali tra i due progetti e riuscire a migliorare la correlazione in questa particolare area tecnica. Rispetto a Ferrari, McLaren e Mercedes, è ormai risaputo che la RB20 non riesce ad aggredire i cordoli nella maniera aggressiva necessaria. Dopo queste tre tappe negative però, la vettura del team Anglo austriaco è stata in costante difficoltà e tallonata o Andre superata da McLaren e Mercedes. La Ferrari si è persa in Spagna e sta provando a ritrovarsi, ma le squadre di Andrea Stella e Toto Wolff hanno compiuto un balzo in avanti che ha fatto scattare l’allarme a Milton Keynes.

Se si vuole parlare di segnali, è divenuto sempre più evidente il nervosismo di Max Verstappen. Non solo nelle scene via radio, ma anche post gara. “Serve che qualcuno si svegli in squadra” ha addirittura detto in una delle innumerevoli interviste di queste ultime settimane. Un altro esempio è l’attenzione di Helmut Marko, che man mano che le minacce si sono avvicinate, ha iniziato i suoi classici giochini via mass media, parlando più degli altri team che della sua squadra: dalla forza mentale di Piastri rispetto a Norris, dal fatto che Sainz non sia stato cercato dai top team e via dicendo. Il manager austriaco è stato però poi anche onesto nell’ammettere il momento di difficoltà del proprio team. “Dobbiamo capire se siamo sulla strada giusta per lo sviluppo” ha detto subito dopo la gara di SPA, rivelando che anche all’interno di Red Bull si aspettavano di più dall’ultimo pacchetto di aggiornamenti. Red Bull deve chiarirsi in fretta le idee perché ora la McLaren è il riferimento e Mercedes si è avvicinata pericolosamente soprattutto in determinati tracciati e a Zandvoort conta di comprendere al meglio gli ultimi sviluppi per poter fare un altro salto, con la Ferrari che ha programmato l’inizio della risalita da Monza e nelle due successive tappe, con Vasseur che non a caso ha parlato di circuiti più favorevoli in arrivo proprio da Monza. E Red Bull? “Alcuni nostri problemi possono essere legati alla correlazione, visto che usiamo una galleria molto vecchia. Inoltre abbiamo anche meno tempo di altri in galleria” ha detto Waché.

Ed è proprio questo il tema. Red Bull è prima in classifica, questo implica meno tempo per sviluppare ma anche comprendere rispetto a Ferrari, Mercedes e McLaren. Un altro tema rilevante è il budget cap. Per il 2025 è programmato molto carry-over tra le vettura, ma c’è già chi ha preso decisioni rilevanti, come Ferrari, che cambierà il telaio e le sospensioni, intervenendo anche sul passo. A Mitlon Keynes contavano di focalizzarsi sul 2025 durante quest’anno per poter poi usare il prossimo come una stagione di sviluppo per il 2026 ed invece devono usarlo innanzitutto per capire perché la RB20 non performa come dovrebbe. Nel momento in cui vanno prese decisioni importanti per il 2025. E’ un momento critico per la squadra di Christian Horner, che si è ritrovata in una situazione anche inaspettata, con alcuni addii importanti dal lato tecnico (Newey) e sportivo (Wheatley) e con una tensione che dal Bahrain in poi è aumentata costantemente. Intanto, Liberty Media si gode una delle stagioni più combattute degli ultimi 20 anni, almeno dal GP di Miami, in attesa del cambio di regole nel 2026.

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