Sviluppi e duelli in pista, Silverstone protagonista del mondiale

Paolo D’Alessandro
29 Giu, 2022

Autori: Paolo D’Alessandro

Co Autori: Giuliano DuchessaPiergiuseppe Donadoni

La F1 entra nell’infuocato mese di luglio con uno dei Gp più storici del calendario, la casa di questo Sport, il mitico circuito di Silverstone. Qui dove tutto iniziò circa un anno fa, con la presentazione del modellino in scala reale per mostrare al mondo intero come la Federazione intendeva questa nuova generazione di vetture. Fortunatamente, non solo nessuna delle attuali vetture ricorda quel manichino, ma c’è stata anche molta più divergenza di idee e filosofie aerodinamiche di quanto gli stessi ingegneri pensavano.

Il layout della pista si dovrebbe adattare particolarmente bene alle caratteristiche delle nuove monoposto ad effetto suolo. Oltre a ciò, c’è la possibilità concreta di una “Barcellona-bis” con alcune squadre che porteranno in UK pacchetti di sviluppo, più o meno importanti, che daranno lo slancio verso il tour de force di Luglio, dove verranno corsi ben quattro Gran Premi.

Nel 2021 Silverstone fu teatro dell’incidente tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. L’olandese ci arriva da leader del Mondiale, con i suoi rivali attardati che proveranno a ridurre fin da subito il gap – il vero obiettivo di Charles Leclerc e la Ferrari. Tante variabili condizioneranno il weekend: dal meteo, alle gomme, ai possibili sviluppi. Per questo sarà un appuntamento importante e cruciale per molti team.

Porpoising e grip decideranno l’assetto per Silverstone?

Il circuito non è cambiato, come le sue caratteristiche. La pista inglese è una delle più dure per gli pneumatici ma anche un banco di prova importante per le macchine, specialmente questa nuova generazione che si dovrebbe sposare bene con le alte velocità che si possono raggiungere nei tanti curvoni e allunghi della pista inglese.

 

Silverstone è sempre stato un circuito che chiedeva un carico aerodinamico importante per avere maggior grip in appoggio e proteggere le gomme dallo stress a cui erano sottoposte. Con la vecchia generazione di auto, abbiamo visto però come molte curve del circuito inglese venivano percorse full gas, in questo caso più una questione di efficienza che di carico aerodinamico puro ed è per questo che si sono viste scelte aerodinamiche sempre più in controtendenza rispetto agli anni precedenti, diventate poi la normalità. Per sopperire alla carenza di cavalli, Ferrari nel 2020 portò un’ala posteriore molto scarica che diede, tuttavia, importanti risultati, tanto che la scelta fu ‘copiata’ nel secondo appuntamento da molte altre squadre. Sarà lo stesso anche quest’anno? Sembrerebbe di si, almeno sentendo il parere di alcuni tecnici.

Da inizio stagione parliamo di porpoising, il fenomeno aerodinamico che si sviluppa ad alte velocità con la rottura del flusso passante al di sotto della vettura e innescando i visivi saltellamenti che hanno attirato l’attenzione di tutti sin da Barcellona. Silverstone è una pista che non dovrebbe essere ad altà severità per questo fenomeno, che vedremo maggiormente in Austria, ma potrà certamente condizionare il weekend delle squadre, oltre a darci qualche indicazione su chi avrà lavorato meglio fin qui sul problema. Assetti più scarichi potranno aiutare a mitigare questo problema ed abbiamo già visto in Canada come l’ala posteriore che Ferrari ha intenzione di utilizzare a Silverstone sia da medio basso carico.

Silverstone è un circuito molto tecnico, composto prevalentemente da curve medio-veloci intervallati da rettilinei che permettono di raggiungere medie velocistiche molto elevate. Questo dato sottolinea l’importanza che ha su questo circuito la Power Unit, in particolar modo la parte ibrida che può inficiare la prestazione per un dato molto vicino ai 3 secondi al giro. L’endotermico sarà invece spinto full throttle mediamente per il 70% del giro. La natura sospensiva più rigida delle vetture 2022 si sposa bene con le caratteristiche tecniche del circuito, dove non ci sono cordoli da aggredire o importanti curve lente, tali da costringere i team ad un compromesso.

L’asfalto rappresenta ancora oggi un incognita. Dopo i disastri del 2020, i lavori sono proseguiti e già nel 2021 abbiamo visto un manto stradale migliorato. Non è esclusa la presenza di ‘bump’ che causerebbero problemi a quelle vetture – come Mercedes – che soffrono il bottoming. Inoltre il grip tra vetture e pneumatici nuovi sarà da studiare, con una scelta di Pirelli che fa ‘riflettere’.

Pirelli: mescole dure e pressioni alle stelle

Il circuito molto impegnativo non lascia molta scelta al costruttore italo cinese con le mescole C1-C2-C3 scelte per questo appuntamento. L’asfalto è mediamente abrasivo ed offre un buon grip alle macchine, ma quello che spinge Pirelli a questa scelta estrema, vista anche in Spagna, sono le forze laterali a cui gli pneumatici verranno sottoposti e che ne causeranno poi il degrado.

“Le nuove macchine sono state ideate per permettere ai piloti di seguirsi più da vicino e facilitare i sorpassi, come visto in Canada. I nuovi pneumatici inoltre sono stati pensati per garantire meno surriscaldamento, più stabilità e guidabilità in una finestra di utilizzo più ampia. Questo è uno dei weekend più impegnativi della stagione e tutti questi aspetti verranno messi alla prova” questo il commento dell’Head of Motorsport Pirelli, Mario Isola.

Una prova che ha spinto il costruttore italiano a designazioni importanti anche dal punto di vista delle pressioni. All’anteriore infatti è stato decisa una pressione di 26 psi – fino ad oggi il massimo è stato 24.5 (Baku, Miami, Australia, Imola); al posteriore invece sarà di 23, con valore massimo designato ad inizio weekend nella stagione di 21,5 (Baku, Australia, Imola). Le altissime pressioni potrebbero portare a priviegiare un carico leggermente superiore, per aver più ‘energia’ da mettere negli pneumatici ed evitare il graining anteriore che, con minor impronta a terra della gomma, aumenta.

In Inghilterra le temperature non saranno un problema con il rischio pioggia che non va escluso

Al momento le previsioni predicono un weekend sereno per la disputa del weekend. Le temperature saranno piuttosto basse, con valori tra i 10° e i 19°; questo dovrebbe dunque eliminare timori di surriscaldamento ai motori, ma aprire temi riguardo l’abilità di mettere in temperature le gomme – anche se la natura di asfalto e del circuito di Silverstone in questo daranno una mano, rispetto ad un asfalto liscio e un circuito con curve meno stressanti.

Al momento la pioggia è una minaccia, più per le libere del venerdì e la gara rispetto alle qualifiche.

Ferrari vuole battere Red Bull, Mercedes spera di avvicinarsi.

La lotta mondiale riprende a Silverstone dopo un weekend del Canada dove la Rossa entrava ‘battuta’, consapevole della penalità che Charles Leclerc avrebbe dovuto pagare e pensando che il Canada fosse più adatto alla RB18 che alla F1-75. Le prestazioni di Carlos Sainz sono state però incoraggianti e il ritmo è stato certamente quello di una macchina vincente, che continua a confermarsi competitiva su tutte le tipologie di tracciati, rispondendo bene agli aggiornamenti che vengono pensati, studiati e prodotti a Maranello. Serve però fare più punti dei rivali per tornare in lotta per il Mondiale. La pista dovrebbe esaltare sia le doti di carico della F1-75, sia soprattutto quelle di efficienza e di velocità di punta della RB18 e questo fa pensare che potremmo assistere ad una sfida alla pari, che potrebbe essere indirizzata dagli sviluppi che le due squadre porteranno in pista.

“Mi aspetto un grande pacchetto evolutivo da parte di Red Bull” aveva affermato Mattia Binotto al termine del Gran Premio del Canada. Dichiarazione subito smorzata poi da Christian Horner che l’ha respinta al mittente: “Ho sentito dire che anche Ferrari avrà qualche aggiornamenti. Sono curioso di vederli”. Un botta e risposta tipico di chi è in lotta per il mondiale e prova a nascondere le proprie carte, buttando la palla nel campo avversario.

Chi non si nasconde è Mercedes, che non ha nulla da nascondere. Mike Elliott, direttore tecnico di Brackley, ha confermato che la squadra porterà qualche sviluppo in quel di Silverstone e che il circuito si sposa bene con le caratteristiche – rinnovate – della W13, ma “dobbiamo essere realisti e sappiamo che la distanza da Red Bull e Ferrari è ancora ampia e che con un weekend pulito la vittoria sarà difficile”. Mercedes spera di vedere ulteriori progressi nella propria macchina e di allontanarsi così dal midfield, anche se alle loro spalle ci sono squadre agguerrite che sperano invece di raggiungerli.

Piani di lavoro diversi potrebbero mescolare il midfield

Uno dei temi principali della stagione corrente è il budget cap, condizionato anche dall’aumento dell’inflazione causato dalla guerra in Ucraina. Alcuni team hanno visto i loro piani di sviluppo venir condizionati da questo fattore, così come da incidenti, problemi sulla vettura da risolvere e tanti altri fattori tecnico economici. Questo sta portando ora le squadre a rivedere i piani di aggiornamento delle proprie vetture.

La Williams è in attesa del suo primo importante sviluppo, dichiarando già che sarà “molto visibile”. Questo sarà montato sulla macchina di Alexander Albon su cui vedremo un nuovo bodywork e un nuovo fondo. L’intento degli ingegneri di Grove è quello di aumentare, in modo efficiente, il carico aerodinamico della macchina. I nuovi pezzi potrebbero cambiare il bilancio e la dinamica della vettura, che avrà bisogno poi del tempo necessario per essere compresa. Il team si aspetta, tra Silverstone e Austria, di comprendere e valutare l’efficacia di questi aggiornamenti. La Haas invece è in ritardo con la produzione di alcuni pezzi e il suo unico pacchetto evolutivo è atteso tra Francia e Ungheria. AlphaTauri è invece alla ricerca di weekend puliti e un po’ di costanza nel rendimento di una monoposto ancora troppo altalenante e che vedrà introdotti importanti aggiornamenti in UK.

La McLaren porterà novità ma non un grosso pacchetto. Il Team di Woking si è concentrato molto nelle ultime gare sull’eliminare i problemi della vettura – ai freni e nella generazione del carico aerodinamico dal corpo vettura – ed ora procederà con un lavoro di conoscenza della macchina e di affinamento con piccoli aggiornamenti.

Alfa Romeo ha impiegato le ultime settimane a trovare il bandolo della matassa dopo i corposi aggiornamenti di Imola e Spagna ed inoltre ha lavorato in fabbrica per produrre pezzi di ricambio che gli impedivano di montare gli aggiornamenti fin dal venerdì, cosa che sarà possibile d’ora in poi, posticipando l’introduzione di ulteriori aggiornamenti, inizialmente previsti per questo appuntamento.

Approccio diverso invece per Alpine, che come già analizzato porterà soprattutto un aggiornamento al fondo, che sperano possa dare un incremento di 2 decimi di secondo al giro. Importante pacchetto di sviluppo anche per Aston Martin, che si concentrerà maggiormente sul posteriore della vettura con novità alla beam wing, alle prese d’aria delle brake duct posteriori e al fondo, che avranno l’obiettivo di far risalire in classifica la AMR22 per potersi mettere in lotta con Alpine, McLaren e Alfa Romeo per il quarto posto del mondiale costruttori.

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