Horner: “Non possiamo ignorare Ferrari e McLaren, sono una minaccia”

Luca Manacorda
27/05/2024

A Monte Carlo la Red Bull è tornata a mostrare le sue difficoltà sui circuiti cittadini già evidenziatesi in particolare nella gara di Singapore dello scorso anno, l’unica che il team guidato da Christian Horner non riuscì a vincere lo scorso anno. Sconnessioni e cordoli tipici di questi circuiti cittadini mal si combinano con le caratteristiche della RB20: ora il team austriaco si trova con un vantaggio sensibilmente ridotto nelle classifiche mondiali e un pilota, Sergio Perez, che sembra aver di nuovo perso lo smalto ritrovato a inizio campionato.

Monaco come Singapore 2023: “Un altro esempio dei nostri problemi”

La Red Bull RB20 è apparsa in difficoltà lungo tutto il weekend. Già nella giornata di giovedì Max Verstappen aveva previsto un fine settimana difficile e nelle prove libere del venerdì i timori della vigilia sono diventati realtà, con i piloti che si sono lamentati per i tanti rimbalzi della monoposto, troppo rigida per i cordoli e le sconnessioni delle strade monegasche tanto da venire paragonata a un… canguro.

Horner ha affrontato l’argomento ricordando la gara di Singapore dello scorso anno, per sottolineare come questo tipo di piste rappresentino il punto debole delle ultime monoposto Red Bull: “C’è molta strada da fare, non abbiamo mai dato nulla per scontato in campionato. Questa gara si vince al sabato ed è lì che abbiamo avuto una brutta giornata. Anche venerdì abbiamo fatto fatica. Quindi, per capire quali fossero i problemi, ora abbiamo un’enorme quantità di dati da analizzare per le prossime gare. L’abbiamo visto anche a Singapore l’anno scorso, ora abbiamo avuto un altro esempio di ciò. Sappiamo che è un’area dell’auto su cui dobbiamo lavorare. Arriveranno altre piste sconnesse e con i cordoli, abbiamo alcune lezioni da imparare da questo fine settimana e alcuni problemi che dobbiamo affrontare“.

Incidente al via: “Magnussen non è stato molto intelligente”

Il brutto weekend della Red Bull a Monte Carlo è stato completato dall’incidente che ha coinvolto Sergio Perez al via. Un episodio strettamente legato alla brutta qualifica di sabato che aveva visto il messicano venire eliminato già al termine della Q1.

Parlando dell’episodio, Horner condivide l’opinione espressa dal suo pilota, ossia che la colpa maggiore sia di Kevin Magnussen che non ha alzato il piede quando lo scontro poteva ancora essere evitato: “Sono rimasto sorpreso che non sia stato indagato dalla Direzione Gara, perché si è trattato di un incidente piuttosto grave. Kevin aveva una ruota all’interno in una parte dove la pista si restringe e ti aspetteresti che facesse un passo indietro. Non solo ha distrutto la gara di Checo e la macchina, ma ha anche distrutto la gara del suo compagno di squadra. Quindi non è stato molto intelligente“.

Perez in crisi? “Bisogna ridargli fiducia”

Il fine settimana da dimenticare di Perez arriva in un momento di flessione del messicano che sembra ricalcare quanto visto lo scorso anno nello stesso periodo. Quest’anno il rendimento del messicano è ancora più importante perché le classifiche iridate sono molto più combattute, con la Ferrari che si è portata ad appena 24 punti dalla Red Bull.

Perez (Red Bull)

Lo ha sottolineato anche Horner, il quale ha però ricordato il buon avvio di campionato di Perez: “Questo fine settimana è stato piuttosto brutale per lui e ovviamente dobbiamo assicurarci di avere entrambe le vetture lassù a prendere punti, perché non possiamo ignorare la minaccia di Ferrari e McLaren in entrambi i campionati. Nelle prime sei gare, Checo è stato molto forte. Si stava qualificando in prima fila, è arrivato secondo e terzo e ha raccolto punti. Dobbiamo solo riportarlo in quella posizione di fiducia e non vedere un calo“. Horner ha specificato che questo momento non cambierà le tempistiche con cui la Redf Bull deciderà il compagno di squadra di Max Verstappen per la prossima stagione.

La noia nel Principato: “Dobbiamo intervenire”

Domenica, per la prima volta in un gran premio di F1 i primi 10 piloti hanno concluso nello stesso ordine in cui si erano classificati. La bandiera rossa ha permesso di smarcarsi dal cambio gomme e questo ha azzerato la principale incognita per l’esito dalla gara, dato che i sorpassi sono ormai quasi impossibili per via delle dimensioni sempre maggiori delle monoposto di F1.

Il problema è serio per uno degli appuntamenti storici della F1 e Horner ritiene che qualcosa si debba fare: “La bandiera rossa ha ucciso la gara perché tutti stavano correndo per arrivare fino alla fine. Penso che non sia una gara vera e propria quando guidi 3-4 secondi più lento del ritmo possibile, solo perché l’altra macchina non ha possibilità di sorpassare. Monaco è un posto fantastico per venire a correre, ma le macchine sono così grandi ora che dobbiamo pensare se possiamo fare qualcosa per introdurre un’area di sorpasso o almeno il potenziale di un sorpasso“.

Una possibile modifica al layout era stata già ipotizzata negli scorsi anni, anche se il tutto è reso più difficile dalla congestione dell’area di Monte Carlo che rende difficili grosse modifiche. Horner ha aggiunto: “Introdurre una zona per i sorpassi penso che sia qualcosa a cui, collettivamente, la F1 dovrebbe guardare perché qui è un posto fantastico. C’è così tanta storia qui, ma tutto si evolve e penso che le auto siano così grandi adesso che, se le confronti con quelle di dieci anni fa, sono quasi il doppio“.

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