Messico GP: Anteprima Weekend
Dopo la tappa di Austin, il Circus viaggia verso Sud, in rotta per il Messico. Come il COTA, l’Autodromo Hermanos Rodríguez mancava in calendario dal 2019, dopo il suo rientro nel 2015. Intitolato ai fratelli Rodríguez, che negli anni ‘50 iniziavano la loro ascesa come piloti di Formula 1, il circuito – su cui fino ad allora si era corsa la Carrera Panamericana, conosciuta come il rally più pericoloso del mondo – ospitò il primo Gran Premio nel 1962. Trattandosi di un evento esterno al campionato, tuttavia, Ferrari rifiutò di parteciparvi. Uno dei fratelli Rodríguez, Ricardo, all’epoca pilota della Scuderia, decise di prendervi comunque parte gareggiando in una Lotus; il giovane, appena diciannovenne, avrebbe però incontrato il suo tragico destino in pista, in un incidente alla Peraltada.
Il circuito fu assolto da ogni colpa, e nel 1963 ottenne lo status di evento ufficiale nel campionato di Formula 1. Tuttavia nel 1970 un incidente con il pubblico – che si riversò in pista per festeggiare prematuramente la vittoria (che poi non ci fu) dell’altro fratello Rodríguez, Pedro – scatenò diverse polemiche in merito all’organizzazione e alla sicurezza del circuito, che fu rimosso dal calendario fino agli anni ‘80.
Al ritorno della Formula 1 nel 1986, il tracciato fu alterato, e così la superficie – ora più abrasiva e “bumpy”; ciononostante divenne uno dei Gran Premi più popolari forse proprio a causa delle avversità poste dagli avvallamenti e dalla ruvidità dell’asfalto, che riuscirono a mettere in difficoltà piloti del calibro di Senna. Il Gran Premio fu tuttavia nuovamente sospeso nel 1992 a causa delle condizioni della pista e degli alti tassi di inquinamento atmosferico.
Dopo numerose discussioni, e dietro l’insistenza del governo Messicano, l’Autodromo Hermanos Rodríguez tornò ad ospitare un Gran Premio di Formula 1 nel 2015, in seguito a nuove alterazioni ad opera di Hermann Tilke. Tra le novità, una nuova torre di controllo, garages nella pitlane, e spalti – ma soprattutto l’eliminazione della famosa curva della Peraltada, sostituita dalla “sequenza dello Stadio”, un complesso di curve (13, 14 e 15) che passano attraverso uno stadio di baseball prima di riunirsi con la parte finale della Peraltada e tornare sul rettilineo di partenza.
Da subito un successo di pubblico, il Gran Premio del Messico sembra destinato a restare in calendario ancora a lungo – e offre oggi interessanti caratteristiche per la lotta al Mondiale.
Caratteristiche
EVENTO: | Formula 1 Gran Premio De La Ciudad De México 2021 |
CIRCUITO: | Autódromo Hermanos Rodríguez |
LUNGHEZZA: | 4.304 km |
CURVE: | 17 |
DISTANZA DI GARA: | 71 giri | 305.354 km |
RECORDS: | Track Record: 1:14.759 [Daniel Ricciardo, RB14, 2018]Record di Gara: 1:18.741 [Valtteri Bottas, W09, 2018] |
SELEZIONE PIRELLI: | C2, C3, C4 |
L’Autodromo Hermanos Rodríguez sorge a 2285 metri di altitudine sul livello del mare, ed è il circuito più “alto” del calendario – di ben 1000 metri in più rispetto a qualsiasi altro tracciato. Questo fa sì che l’aria sia più rarefatta, opponendo meno resistenza sui lunghi rettilinei – ma anche e soprattutto nelle curve, per cui i team sono spesso obbligati ad una scelta di setup al alto carico, per generare più grip aerodinamico in curva grazie ad una maggiore spinta verticale ed evitare scivolamento nelle sezioni a bassa deportanza.
Per questo weekend Pirelli ha selezionato nuovamente la gamma di P Zero “medium range”, ossia C2 per Hard, C3 per Medie e C4 per Soft. Come per il COTA, la scelta è stata condizionata dall’assenza di dati recenti, ma il circuito Messicano è ben diverso da quello più abrasivo di Austin: caratterizzato da un primo settore molto veloce (il 54% del circuito si percorre in full throttle), la superficie più liscia, unita all’aria rarefatta che riduce ulteriormente il drag aerodinamico, porrà molta enfasi sulle zone di frenata, in cui servirà maggiore trazione.
Il secondo settore, caratterizzato da curve a medio-alta percorrenza, ed il terzo settore, stretto e tortuoso, generano un notevole apporto di stress sugli pneumatici, che nel 2018 diede conferma dei sospetti che le mescole più morbide non fossero particolarmente adatte a questo circuito.
La famosa sequenza dello Stadio (Curva 13, 14, 15)
Strategia
Il tempo di sosta media all’Autodromo Hermanos Rodríguez è di 18 secondi, che favorisce una strategia a due soste così come la strategia dell’undercut. Con il meteo incerto (che questo weekend potrebbe riservare qualche sorpresa sotto forma di acquazzone che resetterebbe i livelli di grip del tracciato a quelli del Venerdì mattina) si aggiunge inoltre il pericolo di graining, che già negli anni passati aveva dato qualche noia, soprattutto sulle mescole più morbide. Soprattutto in Qualifica sarà dunque fondamentale comprendere al meglio il gap prestazionale tra le Soft e le Medie, al fine di elaborare la migliore strategia di gara già alla partenza.
Uno Sguardo alla Classifica
La Formula 1 arriva in Messico con cinque gare rimaste nel campionato ed una lotta all’ultimo punto veloce tra Mercedes e Red Bull. Su carta, e storicamente, il circuito Messicano dovrebbe favorire la Red Bull di Verstappen, con Mercedes costretta a fare i conti con un motore che soffre in condizioni di aria rarefatta – come già osservato in parte in Austria. Il team di Brackley non sembra tuttavia preoccupato, nonostante i problemi di affidabilità mostrati recentemente dalla Power Unit Mercedes.
Chi molto probabilmente dovrà sostituire la sua Power Unit Mercedes questo weekend – Bottas prega che non si tratti nuovamente di lui – è invece Lando Norris, che a differenza del compagno di squadra, utilizza ancora ormai da Spa la sua terza Power Unit, e potrebbe essere arrivato al “capolinea” che lo costringerebbe ad adottarne una quarta.
Ferrari, impegnata in una lotta per il terzo posto nella Classifica Costruttori proprio con McLaren, questo weekend invece si sfrega le mani; non solo Charles Leclerc e Carlos Sainz possono godere di un nuovo vantaggio dato dall’upgrade al sistema ibrido della Power Unit, ma per caratteristiche il tracciato Messicano dovrebbe adattarsi meglio alla SF21, che potrà sfruttare i buoni livelli di grip meccanico già mostrati questa stagione a Monaco ed in Ungheria.
Con l’incognita del meteo a disturbare i pronostici – ed una AlphaTauri, gemella eterozigote della RB16B, che potrebbe rivelarsi la sorpresa del weekend – tutto resta ancora da esplorare, chilometro per chilometro, tra le prove del Venerdì e le Qualifiche di Sabato sera.
Dove guardare il GP del Messico
Venerdì 5 Novembre
FP1: 18:30-19:30 in diretta su Sky Sport F1 HD
FP2: 22:00-23:00 in diretta su Sky Sport F1 HD
Sabato 6 Novembre
FP3: 18.00-19.00 in diretta su Sky Sport F1 HD
Qualifiche: 21.00-22.00 in diretta su Sky Sport F1 HD (differita alle 23:50 su TV8)
Domenica 7 Novembre
Gara: 20:00 in diretta su Sky Sport F1 HD (differita alle 23:00 su TV8)
Autore: Sara Esposito