Pirelli: primi test sulle gomme 2026 dopo l’estate

Luca Manacorda, Giuliano Duchessa
03/06/2024

Il Mondiale F1 2024 è a un terzo del suo cammino e nel pieno della competizione, come dimostrato dalle ultime tre gare che hanno registrato tre vincitori differenti, ma Pirelli nel frattempo guarda già al futuro prossimo. Il fornitore unico di pneumatici all’indomani del GP Monaco ha svolto l’ennesima due giorni di test di quest’anno, lavorando nell’occasione con la Ferrari sul circuito del Paul Ricard. Focus di questa sessione sono state in particolare le gomme C5 che vedremo nella prossima stagione, le Wet e le Intermedie. Il lavoro per la casa milanese in questo momento si divide tra quello più immediato in vista del 2025 e quello più concettuale sulle coperture in via di definizione per il 2026.

Gomme 2024: situazione in linea con le previsioni delle simulazioni

A dare delle interessanti anticipazioni sulle gomme che vedremo nelle prossime stagioni è stato Mario Isola, direttore di Pirelli Motorsport, in un incontro con i media specializzati a cui era presente anche Formu1a.uno. L’analisi del lavoro attuale è iniziata spiegando la situazione legata alle coperture usate in questa stagione, le quali stanno dimostrando di poter portare a termine il loro lavoro fino a fine campionato: “Stiamo tenendo monitorata la situazione carichi aerodinamici, abbiamo visto le simulazioni che ci hanno fornito le squadre a inizio anno che stimano il carico atteso a fine campionato – ha spiegato Isola – Per il momento stanno avendo una curva di crescita che è in linea con le previsioni. Chiaramente vediamo dei carichi superiori rispetto allo scorso anno del 10% se paragoniamo le gare di questo periodo. Lo scorso anno invece a Melbourne c’erano già i carichi attesi a fine anno. Se non succede qualcosa che provoca uno sviluppo repentino e inatteso siamo in linea“.

Gomme 2025: nuova costruzione e attenzione al surriscaldamento

Guardando al 2025, il precedente test era stato svolto da Pirelli assieme al team Kick Sauber sulla pista di Suzuka, all’indomani del GP Giappone, raccogliendo dati importanti per le nuove coperture. Isola ha spiegato perché le gomme del prossimo anno necessitano di una nuova costruzione rispetto alle attuali: “Nei test di Suzuka abbiamo finalizzato la costruzione, perché nel 2025 ci attendiamo un ulteriore aumento dei carichi. A giugno riceveremo le prime simulazioni dai team con una stima su fine 2025; chiaramente è solo una stima, a dicembre riceveremo simulazioni più attendibili. Sappiamo però che i carichi aumenteranno e per il 2025 stiamo disegnando una costruzione con dei materiali e dei concetti nuovi che abbiamo visto dare un bello step in termini di miglioramento di integrità“.

Pirelli

Una criticità che sta emergendo nel corso di questa stagione è il surriscaldamento delle gomme, in particolare quando una monoposto ne segue da vicino un’altra. Un problema che Pirelli sta affrontando in vista del 2025: “L’altra area su cui stiamo lavorando sono le mescole e la riduzione dell’overheating, un tema che è riemerso un po’ per il miglioramento prestazionale delle vetture, un po’ perché questo è stato ottenuto tornando a dei concetti aerodinamici del passato – ha spiegato Isola – Si generano delle turbolenze che sostanzialmente fanno scivolare di più la macchina che segue. Quando sei nel traffico perdi carico aerodinamico, scivoli e generi surriscaldamento. Questo è un effetto ineliminabile, perché lo sviluppo va in quella direzione, quindi stiamo lavorando su una nuova famiglia di mescole, per provare a ridurre il surriscaldamento“. Il direttore di Pirelli Motorsport ha anche spiegato perché questo problema stia venendo fuori in questo campionato: “Non è stato possibile lavorarci, perché l’anno scorso abbiamo lavorato molto sull’eliminazione delle termocoperte, quindi su un target completamente diverso. Quando poi è stato deciso di mantenerle era ovviamente troppo tardi per il 2024“.

Non solo il lavoro per ridurre il surriscaldamento, ma anche l’idea di introdurre una nuova mescola. In passato c’è stata una Hard più dura di quella attuale, che è stata poi scartata, mentre adesso l’idea Pirelli è quella di produrre una nuova mescola morbida, la C6, che potrebbe aiutare in quei circuiti dove il degrado è particolarmente basso e dove anche la Soft risulta avere un degrado molto contenuto. “L’idea è quella di introdurre anche una nuova mescola C6, più morbida, perché in calendario abbiamo sempre più circuiti cittadini e abbiamo bisogno di mescole più morbide.” ha spiegato Mario Isola. Nei circuiti cittadini infatti viene spessa utilizzata la gomma morbida di pneumatici, utili non solo in Qualifica, ma anche in gara. Uno pneumatico di questo tipo potrebbe sicuramente essere un opzione aggiuntiva per Montecarlo – dove una delle ipotesi discusse per favorire lo spettacolo della Domenica è l’uso esclusivo di Soft e quindi, eventualmente, anche di questa nuova Soft – così come in quei cittadini come Las Vegas dove anno scorso si è visto qualche problema di graining, ma un degrado molto basso.

Gomme 2026: diametro inferiore, test dopo l’estate

Come detto, oltre al lavoro per il prossimo anno, Pirelli guarda già al 2026. Una stagione in cui debutterà un nuovo regolamento tecnico e che richiederà dunque novità anche dal punto di vista delle gomme. I primi passi sono già stati compiuti: “Per il 2026 abbiamo già iniziato – ha confermato Isola – Una volta definite con la FIA le misure, abbiamo fatto una proposta di gomme da 18″ più strette e con profilo più basso che vanno un po’ ad alleggerire le ruote, ma garantendo prestazioni in linea con le attese. Abbiamo iniziato a lavorare sia sul modello sia sulla costruzione del prototipo fisico. Chiaramente abbiamo ordinato gli stampi prima di tutto e preparato tutto quello che serve. L’idea sarebbe di andare in pista dopo l’estate, da settembre, quindi per agosto abbiamo bisogno di caratterizzare gli pneumatici con tutte le prove indoor che facciamo prima. Ciò vuol dire costruire i primi prototipi, provarli, caratterizzarli, mandare i dati ai team e poi andare in pista a partire da metà/fine settembre“.

Isola ha poi anticipato le probabili misure delle gomme 2026 e le peculiarità che ciò comporterà: “Oggi il diametro è 720 mm, si andrà intorno a 705/710 e come corda ci stringeremo un po’ davanti e dietro. Uno dei motivi è avere una penetrazione aerodinamica migliore, oltre che un risparmio di peso. Sono tutti concetti che sono stati discussi per arrivare alla misura finale. Poi devi ottimizzare l’impronta a terra, la distribuzione delle pressioni e lì ci serve l’aiuto delle squadre per capire come disegneranno le vetture. Dovremo capire come disegneranno il pacchetto aerodinamico e le sospensioni, perché alla fine è quello che fa sì che tu metta la gomma a terra in un certo modo. La spalla più bassa aumenta la sensibilità delle macchine, ormai arrivata al millimetro. Il fatto di avere una spalla più rigida, da un lato ti porta complicazioni in fase di progettazione, dall’altro aerodinamicamente per loro è meglio“.

Il regolamento tecnico del 2026 è in attesa della sua versione definitiva, attesa nelle prossime settimane. Le nuove caratteristiche delle gomme vanno nella stessa direzione di quelle che sono le intenzioni generali: “L’obiettivo dei team per il 2026 è avere una macchina più agile, più piccola, più leggera. Per ottenere questo sono andati a investigare ogni elemento delle vetture, tutto quello che era possibile risparmiare di peso. Con le power unit ibride e i sistemi di sicurezza come Halo, non possiamo risparmiare 5 kg togliendoli da lì, dunque le auto sono diventate più pesanti. È un compromesso tra il peso che ti porti dietro e tipologia di vettura che vuoi. 20 anni fa le monoposto pesavano 600 kg, adesso quasi 800, ma sono veloci uguali. Se togli l’effetto peso queste monoposto sono molto più veloci. 10 kg sono circa 3 decimi di secondi, 200 kg sono 6 secondi…“. Ciò che non cambierà sarà la scelte delle mescole e le differenze tra esse: “Per le mescole l’idea è mantenerne tre, con determinati delta di prestazione e cercando di garantire due soste a gara” ha aggiunto Isola.

Pirelli

Cerchi da 18″ ideali per le applicazioni su altri tipi di vetture

Introdotte con la rivoluzione regolamentare del 2022, le gomme da 18 pollici sono state messe in discussione in vista del 2026. Si era ipotizzato un passaggio a quelle da 16, ma alla fine si rimarrà sull’attuale misura. Una soluzione che porta dei vantaggi in termini di applicazioni extra F1 per Pirelli: “Tutte le volte è una sfida diversa, è un adattarsi a una situazione nuova – ha commentato Isola – Si tratta di sviluppare velocità che poi possiamo trasferire a tutto il nostro mondo Ricerca&Sviluppo: nuovi concetti, materiali e ottimizzazione dei profili. Questo perché mantenendo il 18″ hai uno pneumatico che è molto simile a quello che va sulle vetture stradali. Inoltre, ti permette anche di mutuare dei concetti di profilo del pneumatico, di costruzione, che dalla F1 vengono poi portati alle vetture stradali o al mondo delle GT che è tutto sui 18“.

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