Super Ferrari ma con il graining la Red Bull diviene più ‘umana’

Piergiuseppe Donadoni
25 Mar, 2024

A Melbourne è arrivata la prima doppietta stagionale della Ferrari, con Carlos Sainz davanti a Charles Leclerc. Mancava da oltre due anni, da quell’ormai tanto lontano, anche tecnicamente, GP del Bahrain del marzo 2022. La SF-24 dell’Australia un pò ha ricordato la tanto amata dai tifosi ferraristi e vincente F1-75 di inizio 22; per la facilità di guida, l’ottima gestione gomme e soprattutto l’estrema competitività. A Melbourne è iniziato un nuovo mondiale o dobbiamo considerare l’appuntamento australiano, per ora, ancora come un one-off? 

Quando entra il gioco il graining la Red Bull diviene più ‘umana’ 

La prima domanda a cui vorrebbero però tutti avere una risposta è quella se la Ferrari avrebbe vinto o addirittura fatto segnare comunque una doppietta anche con la presenza in pista di Max Verstappen. “Nessuno lo sa e nessuno lo saprà mai.” ha risposto un sempre pragmatico Fred Vasseur. Il gap nei confronti di Checo Perez si è aggirato attorno al mezzo secondo al giro, tuttavia rimane poco indicativo. “A volte il divario tra Max e Cecho è grande.” ha giustamente sottolineato il manager francese. C’è poi da considerare il tear-off incastrato nel fondo, che ha causato la perdita di circa 20 punti di carico (3 decimi al giro) alla RB20 del messicano.

I restanti decimi al giro nei confronti dello spagnolo ce li avrebbe messi Verstappen? Alcuni addetti ai lavori, anche tra i più importanti come Andrea Stella (TP Mclaren), credono di sì. “Oggi avevamo un ritmo simile alla Ferrari e con noi penso che ci sarebbe potuto essere anche Verstappen” ha affermato l’ingegnere italiano. Tuttavia, c’è una certa convergenza nel dire che, anche se il tre volte campione del mondo avesse vinto, non lo avrebbe fatto dominando come nei primi due appuntamenti. In una gara dove la limitazione più importante era data dall’usura generata dal graining, la Red Bull è divenuta più umana. Piuttosto, il team campione del mondo è incredibilmente bravo a controllare il degrado termico, un qualcosa che si è mostrato in maniera molto evidente quest’anno in Bahrain, con la RB20 che è stata l’unica a riuscire a sfruttare in modo incredibile la Soft (C3) in gara mentre tutte le altre squadre hanno dovuto utilizzare la Medium e la Hard per ottimizzare la strategia.

Ferrari non era preoccupata dopo la ‘deludente’ qualifica 

“Quando corriamo su piste dove si genera il graining, la Ferrari è sempre molto molto forte” – ha affermato Horner – “E’ un qualcosa che era accaduto già a Las Vegas lo scorso anno e sappiamo che dobbiamo migliorare in quest’area”. Che in questo appuntamento ci fosse una possibilità lo credevano anche a Maranello e le parole aggressive di Vasseur in ingresso al fine settimana non erano casuali. L’ingegnere francese aveva infatti affermato che “come squadra pensiamo di poterci giocare le nostre carte” e “dal canto nostro siamo decisi ad assumere un approccio aggressivo per cercare di mettere sotto pressione i rivali”, perché nel team italiano credevano che quanto successo a Miami poteva riverificarsi in Australia, ancor più con la scelta Pirelli di arrivare a Melbourne con mescole un grado più morbide rispetto al 2023.

Nemmeno una qualifica deludente di Charles Leclerc e la possibile pole position di Carlos Sainz, sfumata per un errore tra la curva 9 e la curva 10, avevano scoraggiato gli uomini del Cavallino. “Ieri eravamo un po’ delusi ieri perché avevamo la sensazione di poter fare un lavoro migliore. Ma considerando che la gara era più basata sulla gestione delle gomme e sul loro degrado, non è stato un dramma. Oggi ne abbiamo avuto un buon esempio.” ha infatti affermato Fred Vasseur nel post gara. La Ferrari sapeva di poter avere una buona vettura in termini di race pace con quest’ultimo che, a Melbourne, conta molto di più che effettuare una eccellente qualifica. “Minimizzando l’usura, supererai chiunque si è qualificato prima di te, perché ottieni molta più prestazione” ha affermato Andrea Stella, in una pista dove le gomme possono perdere anche un decimo al giro.

Ma attenzione che già in Giappone i valori potrebbero tornare più simili a quelli visti nei primi due fine settimana. L’Australia viene infatti considerata dai più come un appuntamento piuttosto atipico dal punto di vista tecnico. “Il Giappone è un circuito completamente diverso, un circuito con curve molto, molto veloci. E i nostri problemi, spero, erano legati alla pista di Melbourne. – ha affermato Helmut Marko a Sky UK nel post gara – “Sono quindi convinto che Max tornerà a dominare in Giappone.”

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