Todt – Ferrari: serve un passo indietro di Elkann

Piergiuseppe Donadoni
8 Dic, 2021

Todt – Ferrari: serve un passo indietro di Elkann?

Siamo nell’ultimo mese di Jean Todt a capo della presidenza FIA. Conquistata nel 2009, dopo la lunga esperienza ferrarista, e rinnovata nel 2013 e 2017, a fine anno lascerà per aver raggiunto il numero massimo di mandati (tre), oltre al limite di età.

Il suo successore ​​sarà determinato il 17 dicembre. In lizza Graham Stoker (inglese) e Mohammed Ben Sulayem (Dubai). Il primo, attuale persona di fiducia di Todt, propone una soluzione di continuità con quanto fatto dal francese mentre Ben Sulayem vorrebbe iniziare un’era di rinnovamento e svecchiamento della FIA, partendo da una rivisitazione della struttura della Federazione Internazionale (Governance e struttura in primis).

Quello dell’Arabia Saudita è stato l’ultimo Gran Premio in veste ufficiale per Jean Todt che non sarà presente al gran Finale di Abu Dhabi.

Come nei progetti precedenti (Ferrari e Peugeot principalmente), anche a capo della presidenza Fia, il francese ha lavorato da vero manager riuscendo a distinguersi per le ottime capacità di reclutamento dei profili ‘giusti’, della loro organizzazione e riuscendo a dar loro i corretti dettami per costruire una FIA migliore. Non entrando troppo nei particolari, tuttavia, i suoi 12 anni a capo della Fia sono stati valutati positivamente da molti personaggi di alto livello.

Il suo futuro non sarà certamente in Fia con un ruolo secondario (ci sono comunque dei vincoli nello statuto). Un report del Corriere della Sera, da parte di Giorgio Terruzzi, lo ha avvicinato alla Ferrari, nel ruolo di super consulente.

A quanto capito da Formu1a.uno, Jean Todt non vorrebbe lasciare il mondo del Motorsport e si sarebbe proposto, qualche settimana fa, direttamente a John Elkann, attuale presidente del team di Maranello.

Gli piacerebbe diventare anche qualcosa in più di un super consulente. Per questo servirebbe, a quanto capito, un passo indietro dello stesso Elkann, ad oggi molto concentrato e presente nel seguire il progetto F1, consapevole che il cambio regolamentare 2022 potrebbe rimescolare le carte e far tornare Ferrari nelle posizioni che le competono.

Una Ferrari che attualmente vede compiti piuttosto divisi e ben distribuiti proprio tra Elkann e l’AD, Benedetto Vigna, più concentrato a sviluppare il marchio sul lato auto di serie, per renderlo sempre più tecnologico, hi-tech e al passo con i tempi.

C’è poi Binotto che sarebbe molto contento dell’arrivo in Ferrari di una persona (capace) come Jean Todt, anche visto il buon rapporto rimasto dagli anni passati proprio nella squadra di Maranello. Sarebbe una ottima spalla che potrebbe aiutarlo nelle questioni politico-sportive.

È tutto nelle mani di Elkann e della sua volontà di fare un passo indietro. Un passo indietro che non ha voluto fare pochi mesi fa, quando Domenicali aspettava una chiamata, mai arrivata e che lo ha portato così ad accettare la corte di Liberty Media.

Anche se, in questo caso, il passo indietro sarebbe molto minore rispetto a quanto richiesto dall’attuale capo di Liberty Media e quindi della F1 che chiedeva un ruolo ancora più importante.

Elkann andrebbe a delegare così alcune funzioni a Todt, il quale riferirebbe poi sia allo stesso Elkann che a Binotto. Uno su tutti la discussione sui motori 2026, ormai arrivata quasi al termine e seguita in prima persona proprio da John Elkann, presente nelle riunioni tra i big boss di Red Bull, Mercedes, Renault e il gruppo Volkswagen.

Sarebbe un ritorno clamoroso, dopo un passato glorioso, se si pensa che dal 1993 al 2009 i titoli vinti tra piloti e costruttori sono stati ben 14.

Autore: Piergiuseppe Donadoni (@smilextech)

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