Ferrari ancora anonima: la concorrenza ha sviluppato meglio e la SF-23 è semplicemente lenta

Rosario Giuliana
24 Lug, 2023

Il Gran Premio di Ungheria ci ha mostrato una nuova importante e totale delusione per la SF-23, che conferma i limiti di una vettura semplicemente più lenta della concorrenza. Verstappen fa di Budapest un dominio in solitaria tarpando le speranze di vittoria (semmai ci fossero) di Lewis Hamilton e la Mercedes. La nota dolente per Ferrari arriva soprattutto dal fatto che McLaren ha confermato gli enormi progressi di Silverstone visti su una pista completamente diversa per layout e temperature. “Ho la sensazione che non siamo così lontani dalle squadre davanti a noi in termini di prestazione, ma non abbiamo dato il massimo a livello di esecuzione questo fine settimana. Il potenziale c’è, e lo abbiamo visto al venerdì, ma non lo abbiamo confermato sabato ne’ oggi in gara”. – commenta fine gara Vassuer.

Ferrari quarta forza: a Silverstone ha “sottoperfomato” e qui?

Ferrari ha espresso un potenziale da quarta forza. Una frase che risulta ridondante da inizio stagione, con qualche piccola sporadica eccezione. In ogni caso, la SF-23 non risulta essere una vettura in grado di poter salire sul podio con continuità in ogni Gran Premio, target del quale si puntava con gli aggiornamenti apportati alla vettura. L’ottimismo derivante dal potenziale mostrato in Austria, con anche un ottimo feed-back da parte dei piloti, è stato subito oscurato a Silverstone. L’ Ungheria ha di fatto sentenziato che, seppur gli aggiornamenti funzionino, c’è ancora tanta strada da percorrere se si vuole trovare carico.

Confronto di ali anteriori Ferrari in Ungheria – foto FORMU1A.UNO – Rosario Giuliana

McLaren ha fatto uno step impressionante, ma la rossa sembra ancora fare fatica, soprattutto sulle gomme, rispetto anche a Mercedes. Nel paddock si rumoreggia che la nuova carcassa introdotta a a Silverstone abbia influenzato i bilanciamenti delle varie vetture. Qualcuno si è adattato meglio, come McLaren, altri peggio, come Aston Martin, con Alonso che ha già sollevato duramente la questione al termine delle qualifiche. Nelle interviste post gara, Sainz ha dichiarato che la curva di performance della vettura scende più repentinamente dei competitor man mano che la gomma si consuma – soprattutto in relazione a Mercedes. Con le hard, Ferrari ha faticato a fine gara, fattore che è costato la perdita della posizione rispetto a Russell. Il problema al pit di Leclerc è costato secondi preziosi al monegasco, senza il quale probabilmente sarebbe stato possibile attaccare Piastri, che con la sua MCL60 ha avuto un danno al fondo.

Far partire Sainz sulle rosse gli ha permesso di avere un ottimo spunto in partenza, ma il passo non permetteva di andare oltre. La gestione gara del muretto ha previsto che Leclerc facesse un undercut su Sainz per il terzo stint, in modo tale da compensare la posizione persa dal pilota per via dell’errore al pit. La penalità presa per eccesso di velocità in pit-lane è comunque uno dei tanti aspetti che fa si che la SF-23 spesso ottenga risultati ancor più di sotto di quanto la performance offra. La qualifica è stata ancor più deludente della gara, se si considera che era il momento del week end nel quale Ferrari è più vicina alla vetta. Tuttavia, ora la SF-23 è una vettura più neutra: ha perso prestazione il sabato per non avere i problemi di degrado la domenica.

Non bastano gli sviluppi su questa SF-23 se i progressi li fanno anche gli altri

La Red Bull RB19 fresca di nuove pance ha dominato il Gran Premio. I due decimi (in Ungheria) del nuovo pacchetto si sono visti, ma solo la domenica in gara ma dei compromessi di assetto per cui hanno optato nel box del campione del mondo. Checo Perez è stato autore di una buona rimonta, e in gara il messicano è stato finalmente il secondo pilota più veloce in pista dopo il cannibale Verstappen. McLaren si è confermata seconda forza, tuttavia, Mercedes era più vicina di quel che è sembrato, dopo l’intruduzione di ulteriori novità che hanno coinvolto l’ala posteriore e la sospensione anteriore, dopo la nuova ala anteriore di Silverstone, con un piano di sviluppo che, come vi avevamo annunciato, va avanti per piccoli step ma ad ogni nuovo fine settimana.

Parlando con dei tecnici della rossa in questo weekend ungherese, Ferrari ha fatto dei progressi dal punto di vista della messa in finestra, l’obiettivo pre-fissato con gli aggiornamenti pre-sosta estiva. Tuttavia, in pista la musica non cambia. La F1 è un mondo dove nessuno resta a guardare. Persino se stai dominando il campionato da inizio anno come Red Bull. Il tallone d’Achille della rossa di quest’anno rimane capire queste gomme e generare grip nel minor tempo possibile e più a lungo possibile in una ampia finestra. Il concetto della vettura va necessariamente bocciato e bisogna necessariamente tentare un’altra strada. Con le pance a scivolo introdotte a Barcellona c’è stato un primo passo in direzione di un concetto macchina improntato su Red Bull.

E’ chiaro che non basta solo copiare, ma la direzione da prendere è senz’altro quella se si vuole dare una svolta definitiva. McLaren e Mercedes hanno orientato i propri aggiornamenti sulla ricerca pura di carico aerodinamico dal fondo e dal body work, con aggiornamenti anche meccanici, mentre Aston si è un po’ persa nel vuoto da quando si è deciso di apportare modifiche alla AMR23 per ricercare efficienza. Non c’è tempo per pensare troppo perchè il weekend di Spa inizia tra pochissimi giorni. Una pista veloce lunga e complessa nella ricerca di un sempre difficile compromesso. L’efficienza aerodinamica è uno dei punti forti della SF-23, veloce in rettilineo senza andar troppo scarica in configurazione e questo aspetto sicuramente potrà aiutare per avere prestazione sul circuito belga. Basterà?

Autore: Rosario Giuliana

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