Ferrari ha fatto ricorso (right of review) per ribaltare la penalità nei confronti di Sainz

Paolo D’Alessandro
07/04/2023

Il Gran Premio d’Australia si è concluso con un doppio zero per la Ferrari. L’incidente di Charles Leclerc alla curva 3 è stato classificato come un episodio di gara, vedendo d’accordo tutti i protagonisti, mentre Carlos Sainz ha finito fuori dai punti a causa di una penalità di 5 secondi inflitta nell’ultima ripartenza. Lo spagnolo è stato autore del contatto che aveva messo fuori causa Fernando Alonso prima che il caos causasse una bandiera rossa e, fondamentalmente, la cristallizzazione delle posizioni precedenti alla ripartenza.

I piloti hanno concluso il GP con un giro dietro la Safety Car per poi passare sul traguardo senza possibilità di sorpasso. Questo fattore ha trasformato la banale penalità di 5 secondi a Carlos Sainz, ad una conseguenza molto più seria facendolo finire ultimo (dodicesimo su dodici). La Scuderia è sembrata fin da subito contraria alla decisione dei commissari, cosi come il giudizio del suo pilota, che l’ha definita subito “ingiusta e troppo severa”. Per questo la squadra di Maranello ha deciso di presentare appello alla FIA per rivedere la decisione.

Ferrari chiede il ‘right of review’ per ribaltare la decisione dei commissari di Melbourne.

Durante la video conferenza tenutasi nelle scorse ore da Frederic Vasseur con alcuni giornalisti selezionati, il team principal ha rivelato che per la Scuderia il GP di Melbourne non si è ancora ufficialmente chiuso. “Abbiamo presentato un ricorso direttamente alla FIA per rivedere la decisione. Avevamo 14 giorni di tempo per presentare il ‘right of review’ ed ora starà alla FIA decidere se procedere con il secondo appello ed ascoltare noi e Carlos.” ha spiegato il numero uno del muretto Box della Ferrari. Subito dopo la gara Laurent Mekies, Race Director della Scuderia, era andato dagli stewards per discutere di quanto successo e ora la Ferrari si prepara a difendersi per cercare di ridare a Carlos i punti che si era guadagnato in gara, ma anche discutere dell’operato della FIA.

AustralianGP, Melbourne - Ferrari SF-23, Carlos Sainz - Aston Martin AMR23, Fernando Alonso.

Il manager francese non ha voluto commentare troppo la faccenda, anche per rispetto della FIA e della posizione che c’è ora tra la Federazione e la Ferrari, visto che le discussioni stanno andando avanti in questo periodo. “Ci sono quattro settimane da qui a Baku. La mia speranza è che una decisione venga presa prima di arrivare al prossimo Gran Premio” ha fatto sapere Vasseur. L’ex Renault e Alfa Romeo ha spiegato quello che la Scuderia si aspetta da questo appello. “Quanto meno vorremmo essere ascoltati ed avere una discussione costruttiva. Certamente andiamo lì per ribaltare la decisione, ma vogliamo parlare anche per il bene dello sport e per cercare di eliminare questa incoerenza. Nella stessa curva ci sono stati tre incidenti (Sainz-Alonso, Gasly-Ocon, Sargeant-De Vries) giudicati in modo diverso”.

Uno dei punti sul quale il TP si è battuto è stato quello sollevato principalmente dallo stesso pilota spagnolo nel team radio in gara. Quello che maggiormente è dispiaciuto a Carlos è che non lo hanno nemmeno ascoltato. Vero, chiediamo sempre penalità durante la gara e non dopo, però questa era una situazione particolare, con bandiere rosse e ripartenze e la gara era finita. Era un caso che poteva essere trattato diversamente” ha spiegato il francese, sapendo e ammettendo che il lavoro dei commissari non è certamente facile prendere decisioni mentre c’è una gara in corso, in tempi anche brevi, ma “la sensazione è che si potesse fare qualcosa di meglio”. Così la Ferrari, senza incolpare o alzare troppo la voce pubblicamente, proverà a invertire la decisione dell’Australia e rimane ora in attesa di una risposta della FIA, che dovrà prima di tutto accettare o meno la richiesta della Scuderia.

Inconsistenza della FIA: perché ha pagato solamente Carlos Sainz?

Il finale del GP di Melbourne è ancora nella mente degli appassionati per il grande trambusto che c’è stato. La Federazione ha subito molte critiche per come ha gestito tutta la gara, dando quasi l’impressione di essere spaventata o intimorita da chissà quali avvenimenti e/o alla ricerca del massimo show sfruttando Safety Car e bandiere rosse con rispettive ripartenze ogni qual volta fosse stato possibile. Anche a Jeddah c’è stato l’esempio di una Safety Car fatta uscire quando Lance Stroll aveva oramai parcheggiato la sua Aston Martin in una via di fuga. La giustificazione ufficiale è stata che inizialmente la posizione in pista della AMR23 non era resa ben chiara dalle inquadrature. Senza entrare poi nel merito del processo di penalità e poi assoluzione riguardo a Fernando Alonso e il suo podio.

In questo caso a Melbourne abbiamo avuto un incidente al primo giro, a curva 3, dove Charles Leclerc ha chiuso frettolosamente la traiettoria ed è stato toccato da Lance Stroll, incolpevole, con la direzione gara che lo reputa come un semplice contatto di gara. Da lì passiamo direttamente all’ultima ripartenza dove Carlos Sainz colpisce, Fernando Alonso. La staccata dello spagnolo è stata profonda anche a causa dell’attacco, all’esterno, di Pierre Gasly. Proprio Gasly taglierà curva 1 dopo un lungo bloccaggio, rientrando in pista con gomme sporche e senza grip che, in fase di accelerazione, lo spingeranno verso l’esterno; Esteban Ocon – suo compagno di squadra – lo affiancherà all’esterno salvo essere spinto contro il muro e causare lo scontro tra le due Alpine e i muri, mettendo fine alla loro gara. Inoltre, nelle retrovie, Logan Sargeant arriva alla staccata di curva 1 con ruote e freni freddi, bloccando e colpendolo il posteriore di Nyck De Vries, mandando entrambi nella ghiaia e chiudendo anche loro lì la gara.

L’incidente di Carlos Sainz è stato notato e in pochi secondi è stato tramutato in una penalità di 5 secondi per la disperazione dello spagnolo che, via radio, chiedeva al suo ingegnere di pista di parlare con la direzione di gara e di “aspettare. Devono parlare con me e lasciarmi spiegare. Così è ingiusto, è troppo severa come posizione.” con voce quasi ‘disperata’, consapevole che questo avrebbe voluto dire chiudere fuori dai punti. L’unica via di fuga per Ferrari era provare a prendersi spazio da Fernando Alonso, tornato in terza posizione, prima della linea del traguardo e poi fare uno scatto per guadagnare decimi/secondi importanti. Tutte le squadre però, durante l’ultimo giro hanno avvisato i loro piloti di stare molto attaccati a colui che avevano davanti, così da superare tutti Carlos con i suoi 5 secondi di penalità. In più, Aston Martin ha chiesto ad Alonso di prendere distanza da Lewis Hamilton, così da non dare modo allo spagnolo di giocarsi questo ‘asso nella manica’.

In tutto ciò però: Pierre Gasly è stato prima ‘notato’, per poi concludersi con un nulla di fatto, con Alpine che non aveva alcun interesse nell’avere la penalità per nessuno dei due, in particolar modo per l’ex Red Bull a rischio squalifica per una gara. Peggio ancora per quanto riguarda lo scontro tra la Williams e l’AlphaTauri, nemmeno investigato. E’ come se tutto fosse stato giustificato come normale situazione di gara al primo giro, lasciando il solo Sainz a prendersi colpe e penalità, con una difesa che arriva anche dallo stesso Fernando Alonso che, sulla penalità del connazionale commenta: “Non ho visto il replay, ma al primo giro può succedere di tutto, è il mondo della F1. Per me è una penalità troppo severa”. Un commento che segue quello dello stesso ferrarista che, senza giri di parole, l’ha definita come “la penalità più ingiusta che io abbia visto in tutta la mia vita”.

Autore: Paolo D’Alessandro
Co-Autore: Giuliano Duchessa

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