Ferrari parte bene, RedBull vicina. Mercedes lotta con se stessa

Paolo D’Alessandro
27 Mag, 2022

Autori: Paolo D’Alessandro & Giuliano Duchessa

Analisi Race Pace: Toni Sokolov

Il Venerdì di Monaco è una giornata che lascia comunque molto dubbi nonostante le ottime prestazione della Ferrari. L’evoluzione di pista ma soprattutto il lavoro tra una giornata e l’altra può stravolgere completamente i valori di forza che si sono visti in questa prima giornata. Le temperature inoltre oggi erano molto calde, mentre ci si aspetta che domani possano già calare un po’, con sempre l’incognita pioggia che rimane per la Domenica.

Diversi team, come preventivabile, hanno portato aggiornamenti allo sterzo e alla sospensione anteriore per aumentare l’angolo di sterzata, soprattutto per affrontare il Loews.

La F1-75 produce tanto carico e Ferrari ha lavorato bene tra FP1 e FP2

Si confermano i punti di forza dell’ultimo progetto della Scuderia di Maranello. La Ferrari di Carlos Sainz e Charles Leclerc produce tanto carico alle basse-medie velocità. La F1-75 si conferma molto competitiva soprattutto nelle curve a media velocità, dove può sprigionare tutto il carico aerodinamico a disposizione. Al mattino i piloti si erano lamentati invece di non riuscire ad avere una forte staccata, altro punto di forza della Ferrari, che nel pomeriggio ha corretto il setup ridando fiducia ai piloti. La Rossa ha quindi espresso una superiorità più marcata in frenata, trazione e curve di media velocità.

Al termine delle FP2 dove Charles Leclerc ha chiuso in testa e Carlos Sainz subito dietro di lui, c’è stato modo anche di provare una breve simulazione di passo gara, pesantemente condizionata dal traffico. Entrambi i piloti sono partiti con gomma Soft per poi passare sul finire alla gomma Hard, con il quale però solo Carlos Sainz ha fatto registrare un tempo cronometrato. Se Charles Leclerc con Soft ha fatto registrare il miglior tempo in 1.16.2, si è ripetuto poco dopo lo spagnolo con gomma Hard, dando conferma di una Ferrari competitiva, che comunque non dovrà abbassare la guardia.

“In FP2 è andata meglio che in FP1. Penso che servirà un altro step per domani quando tutti miglioreranno. Il circuito è veramente ‘bumpy’ e bisogna aggredire i cordoli e questo rende tutto molto più difficile ed è molto diverso rispetto all’anno scorso. E’ molto più sfidante” ha commentato a fine giornata Charles Leclerc confermando quanto la Ferrari sia stata forte nella giornata di oggi, richiamando però un altro step in vista di domani. “Un inizio incoraggiante in cui abbiamo completato il nostro programma. Le qualifiche saranno combattute, ma siamo soddisfatti di aver migliorato ogni volta che siamo scesi in pista. Ora serve lavorare sui dettagli per un bilancio perfetto in vista della qualifica” ha chiosato invece Carlos Sainz.

Piloti Red Bull in coro: serve migliorare per lottare

Una giornata più complicata delle aspettative per il team leader della classifica piloti e costruttori. La RB18 sembrava aver iniziato con il piede giusto durante la mattinata, salvo poi non riuscire a seguire il progredire della pista e del diretto rivale, la Ferrari. Sensazione confermata poi anche da Max Verstappen stesso a fine giornata. “Ero un po’ più felice in FP1 che in FP2. Se hai un bilancio migliore, può spingere di più. Per lottare con Ferrari servirà lavorare un po’”.

Parere che viene completamente condiviso dal suo compagno di Box, Sergio Perez, che quest’oggi è sembrato un po’ più a suo agio. Il motivo principale risiede in un sottosterzo persistente che si è palesato sulla vettura di Adrian Newey, accentuato dalle alte temperature fatte registrare oggi nel Principato, che ha fatto soffrire un po’ di più l’olandese. Il messicano comunque non è soddisfatto a sua volta della prestazione. “Ci aspettavamo un po’ di gap da Ferrari, ma non così. Ci sarà da lavorare, ma il tempo in Q3 è quello che conta”

A differenza dei due ferraristi, la simulazione di passo gara dei due Red Bull ha offerto qualche dato in più con un passo di 1.17.0 su Soft per Max Verstappen – circa 3 decimi di ritardo da Leclerc – e 1.17.1 con Media, confermando anche in questo caso un Gap leggero rispetto al compagno di squadra, che si è focalizzato invece sul compund giallo, con una media di 1.16.9.

La W13 torna a saltellare e scivola indietro

Molti davano per scontato che con le basse velocità di Monaco il porpoising non sarebbe stato un problema. Così sembra, anche se Mercedes avrebbe da ridire. La W13 è tornata a saltellare per le vie del Principato, tornando a far faticare i suoi piloti. “Non ho mai provato qualcosa di questo genere. L’asfalto non aiuta, non è mai stato così ‘bumpy’, ma il saltellamento che abbiamo qui è diverso da quello che abbiamo avuto fino a questo momento” ha rivelato a fine giornata Lewis Hamilton, sorridente ma al tempo stesso incredulo da quanto ha dovuto patire in questa giornata di Prove Libere.

Il suo compagno di squadra è sembrato meno a suo agio ad inizio giornata, salvo poi trovare più confidenza con la macchina. George Russell però ha condiviso la fatica nel guidare queste vetture per le strade di Montecarlo, anche a causa degli assetti che queste impongono. “Sono così rigide queste macchine, su un circuito molto bumpy, non è semplice”. A questo aggiunge anche quello che potrebbe essere un suo ‘pronostico’ per la giornata di domani. “Abbiamo visto la Ferrari quanto va bene sui cordoli, anche a Imola, dove stavano ‘distruggendo’ tutti, in modo piuttosto semplice. C’è tanto lavoro da fare”.

Simulazioni di gara che contrariamente a quanto al mattino sperava Toto Wolff, dopo le FP1, non confermano una W13 in lotta per la vittoria ed anzi rischiano anche l’assalto di alcuni team del midfield per quanto riguarda le simulazione di Qualifica – dove sorprende un ottimo Lando Norris, non ancora al 100% che però ha usato al meglio la sua McLaren. La media di 1.17.4 su Media per Hamilton e di 1.17.3 son Soft per Russell, non li mette vicini a Red Bull e Ferrari, confermando le sensazioni visibili anche nel giro veloce.

“Stiamo avendo difficoltà con le altezze da terra qui e questo non ci permette di esprimere tutto il potenziale. Le gomme si stanno comportando ragionevolmente bene, aiutati certamente dal caldo” ha analizzato in serata Andrew Shovlin del team Mercedes. “I long run sembravano buoni, ma qui a Monaco non contano molto. Dobbiamo lavorare per provare ad estrarre più prestazione della macchina”

Problemi per Magnussen e Bottas: allarme PU Ferrari?

Dopo quanto successo a Charles Leclerc in Spagna, con il cedimento di MGU-H e turbo a causa di un surriscaldamento della sua PowerUnit 2 – come spiegato qui – e non di un difetto progettuale o strutturale, a Monaco ci sono stati altri problemi per piloti con la stessa motorizzazione.

Nelle prove libere 1 Valtteri Bottas – oramai abituato a inconvenienti il Venerdì – è rimasto appiedato dopo solo un OutLap, rimanendo ai box per il resto della sessione. Mick Schumacher invece ha patito un problema dopo 11 giri effettuati nelle FP1 prima di accusare la rottura del cambio. Entrambi i team hanno confermato la rottura dell’MGU-K, con l’aggravante del cambio per il pilota tedesco.

A Maranello non suona ancora un vero e proprio campanello d’allarme, sia perché la Pu1 è sempre stata ‘a rischio’, tanto da indurre Ferrari ad anticipare l’introduzione della PU2 a Miami con un cambiamento proprio di affidabilità – sul motore a combustione in quel caso. Sia perché l’MGU-K è un componente su cui Maranello sta ancora investendo risorse per portare, durante l’anno, un nuovo aggiornamento – come spiegato qui -prima del blocco imposto da regolamento agli inizi di Settembre. Al momento il piano di lavoro prevede l’introduzione della nuova specifica prima dell’estate.

Per Haas si trattava della PU1 mentre per Bottas era già la PU2, dopo che in Spagna durante le FP2 la prima unità aveva ceduto, causando quella fumata e la fine anticipata della sessione per lui. Qui il finlandese è dunque costretto a passare già alla sua terza unità. Per quanto riguarda Leclerc, Ferrari deciderà questa notte che Power Unit usare sulla vettura N 16. Al momento sono al vaglio ancora tutte le ipotesi: Power Unit 1, Power Unit 2 con specifiche vecchie di MGUH e Turbo, oppure con la terza specifica di questi due componenti. O, come successo per Bottas, introdurre già qui la Power Unit 3, con Ferrari che già ha pianificato di usarne 4 e prendere quindi penalità nel corso del Campionato. La decisione da prendere in casa Ferrari sarà influenzata anche dai prossimi GP, Baku e Canada, dove la potenza avrà un peso maggiore.

Analisi Passo Gara

Come accennato in precedenza, il passo gara è poco indicativo per stabilire dei valori in quel di Monaco. Non solo qui la Qualifica rappresenta gran parte del risultato finale – considerando una gara pulita – ma inoltre il weekend promette anche una possibile gara bagnata, il che renderebbe qualsiasi analisi ancor più futile.

Avendo già parlato dei Top Team, va sottolineato come nel gruppo di mezzo ci siano stati delle defezioni di non poco conto. Entrata con il titolo di possibile sorpresa, al momento l’Alfa Romeo non sta mantenendo le aspettative e i problemi patiti in FP1 da Bottas non hanno certamente aiutato il lavoro. Sorprende invece in positivo la McLaren, anche se Ricciardo dopo aver tardato la sua uscita in FP2 è andato poi a sbattere pesantemente nella zona delle piscine. “E’ stato strano, ma abbiamo capito cosa è successo. Forse abbiamo provato qualcosa di troppo aggressivo” ha commentato Daniel Ricciardo ai microfono di Sky Sport, facendo intendere che un lavoro al setup – rivelatosi poi sbagliato – avrebbe influito sulla sua perdita del posteriore che ha portato poi all’impatto. Lando Norris invece, nonostante le sue condizioni, ha mostrato un interessante passo di qualifica, ma anche in gara con un passo di 1.18.3 era tra i migliori del gruppo di mezzo, insieme a Pierre Gasly con 1.18.2.

Nonostante il nono tempo di Vettel in classifica non sembra ancora convince il nuovo progetto di Aston Martin, che necessità chiaramente di tempo per poter esprimersi al meglio. In casa Alpine invece c’è stata una differenza abbastanza importante tra Alonso ed Ocon, separati da più di 1 secondo nella classifica finale ed uno stint di 1.18.3 con Soft per Alonso, 1.20.6 con media invece il francese. Differenze troppo grandi rispetto a quanto visto fino a qui, confermate poi anche da Pat Fry. “Alonso era più a suo agio di Ocon, ma come tutti avremo modo di analizzare i dati e lavorare per migliorare in vista di domani”

Troppo presto fare qualsiasi tipo di previsione per i team di mezzo, ma davanti la Ferrari sembra confermare il buon passo avanti visto in quel di Barcellona. Red Bull però potrebbe lavorare per ridurre il gap e trarre un beneficio dalle temperature più fresche. Più problematica la situazione in casa Mercedes dove, senza preavviso, sono tornati a soffrire del saltellamento.

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