Adrian Newey in Ferrari? Dipende tutto dal gardening

Giuliano Duchessa
28/04/2024

Alcune settimane fa il colosso petrolifero arabo Aramco aveva avvicinato non solo Adrian Newey ma anche altre figure tecniche senior con l’intento di attirare presto Max Verstappen, nel bel mezzo di una guerra intestina scoppiata in Red Bull dopo che il 5 febbraio il team principal Christian Horner era stato messa sotto inchiesta dall’azienda. In questo contesto a dir poco movimentato, il patron di Aston Martin Lawrence Stroll veniva (e viene) dato come disposto a cedere quote importanti di Aston Martin. Tuttavia il nuovo contratto di Alonso come pilota e punto forte del team nel lungo termine è una risposta significativa che il tentativo di prendere il campione del mondo per ora non aveva i presupposti per andare a segno, nonostante il rispetto dell’olandese verso Honda che si unirà al team di Lagonda ufficialmente nel 2026 ma che di fatto è già al tavolo coi tecnici di Silverstone mentre sta sviluppando la nuova power unit. Verstappen sta continuando a vincere abbastanza nettamente ma ciò non significa che in Red Bull le acque siano più calme, come appare in superficie.

Mercedes, nelle parole di Toto Wolff, sembra aver pensato ad una strategia simile a quella araba ma più prepotente ed aggressiva. Il team più vincente dell’era ibrida non sta capendo cosa succede alle auto ad effetto suolo, nei fondamentali, visto che gli stessi problemi non vengono risolti. La spiegazione ufficiale è che si tratta di un problema di correlazione: in pista le cose vanno diversamente che in galleria e non in senso positivo. Tuttavia sembra anche qualcosa che abbia a che fare con un processo tecnico, metodologico e di ideazione, da ristrutturare con visioni estranee ai soliti processi. In quest’ottica va visto l’ingaggio di Simone Resta, uomo fidato di Allison ai tempi della Ferrari, e di Enrico Sampò, Team leader del gruppo simulazione di Maranello. E’ molto chiaro che per Toto Wolff approfittare delle crepe in Red Bull e provare a prendere Verstappen magari con Newey rappresenterebbe una enorme risposta alla perdita di Hamilton e ai brutti risultati. Allo stesso tempo non è una impresa facile, e c’è da chiedersi quale sarebbe l’interazione con uno dei profili tecnici migliori quale rimane James Allison. E’ noto che il boss austriaco non si faccia pregare se può destabilizzare l’apparato del nemico numero uno Christian Horner, tuttavia fallire entrambi questi tentativi annunciati, può trasformarsi nel classico boomerang, un rifiuto, un ridimensionamento in termini di appeal. Per questo non è difficile credere che Mercedes stia mettendo sul piatto qualunque cosa per convincere il clan Verstappen. Ciononostante, tecnicamente deve essere molto più convincente di oggi. Nel medio termine dal 2026 può iniziare un’altra storia, grazie alla nuova era delle Power unit.

Newey in Ferrari sarebbe una grande notizia purché velocemente e non a scatola chiusa

L’uscita di Adrian Newey dalla Red Bull dovrebbe essere chiarita in fretta e regolata, se l’ingegnere più blasonato della F1 non vuole restare a Milton Keynes, questo dipende essenzialmente dal clima e non va dimenticato. Ed è molto possibile che non abbia alcun accordo già solido con la concorrenza. Nel caso sì liberasse solo nel 2027, mettendo in conto il dovuto adattamento e il naturale inserimento per poter incidere, non può rientrare così facilmente nei piani di Ferrari o Mercedes. Quando ci sono ben tre stagioni da costruire e una gerarchia tecnica che potrebbe essere vista come di transizione, dove qualcuno potrebbe sentirsi precario.  Cose piuttosto nocive che a Maranello abbiamo visto bene negli anni dell’era successiva a Ross Brawn, specie tra correnti italiane e straniere. Qualcosa da cui tenersi al riparo. Se invece Newey fosse disponibile tra massimo 12 mesi allora potrebbe essere un rinforzo prezioso già per il modello 678, un cervello da cui prendere tutto il genio e l’esperienza.. Maranello avrebbe offerto molto, oltre il 50% in più del suo attuale alto ingaggio e ampia libertà di azione. 

Ipotesi ritiro non va sottovalutata, in ogni caso Newey è un uomo sorprendente  

Il guru della F1 quando lasciò Woking mostrò la sua vena coraggiosa e soprendente. Ma allo stato attuale, realisticamente, non è sbagliato domandarsi se Adrian Newey voglia fermarsi e poi raccogliere una nuova sfida, quale progettare le auto 2026. E nel caso voglia farlo, se abbia interesse a scontrarsi con la struttura che egli stesso ha creato e che da un pò è in mano a Waché, anch’egli peraltro fortemente corteggiato, persino prima di lui. Insomma, il progettista può incidere da super consulente part-time in una piramide consolidata con lo stesso successo del passato? O alla fine, dopo tutto, sceglierà di restare nella amata campagna inglese, ritrovando alcuni dei suoi allievi… Non credo ci siano dubbi che Horner e la Red Bull Racing abbiano un debito di riconoscenza verso Newey, quando lasciò la McLaren per gettarsi in una causa a dir poco piena di incognite, portandola al successo tecnico nel 2010 con Vettel. Forse è arrivato il momento di accontentarlo, qualunque cosa voglia fare, a meno che decida di ritirarsi dalle attività di F1. Una volta un ex pilota McLaren disse di Newey: “se volete un campionato combattuto dovete dargli molti soldi e farlo stare a casa!”. 

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