Ferrari risponde a Mercedes: in Spagna utilizzata una mappatura più aggressiva della power unit

Piergiuseppe Donadoni
11 Mag, 2021

Ferrari risponde a Mercedes: in Spagna utilizzata una mappatura più aggressiva della power unit.

Volevamo raccogliere più punti per il Campionato Costruttori, e lo abbiamo fatto. Il quarto e il settimo posto sono stati un buon risultato”. Mattia Binotto nel post gara del Gp di Spagna.

Dopo la deludente trasferta portoghese, che avevamo archiviato come occasionale viste le particolari condizioni esterne come l’asfalto (non da F1), la SF21 ha superato l’esame ‘Montmelo’ a pieni voti. Uno dei più importanti stagionali visto il mix tecnico del circuito dato dalla diversità dei settori (primo, motore e efficienza aerodinamica, secondo, carico aerodinamico, terzo, grip meccanico) e da un asfalto piuttosto esigente.

“Quando hai problemi come quelli di Portimao, impari sempre qualcosa sull’assetto, il bilanciamento e come gestire le gomme. Abbiamo analizzato i dati, li abbiamo condivisi con i piloti e qui è andata molto bene.”, sempre Binotto.

Un weekend spagnolo che non ha nulla a che vedere con quello della stagione passata. “L’anno scorso eravamo a più di 1,5 secondi dalla pole position e siamo stati doppiati.”, ha affermato Binotto. Nel 2021 il deficit in qualifica si è dimezzato e in gara mancavano 54 secondi dal vincitore della gara Lewis Hamilton. “Abbiamo fatto molti progressi, il che è importante. Il team ha dimostrato di poter affrontare i punti deboli della vettura 2020.”, ha continuato il team principal del team italiano.

In questo 2021 Leclerc e Sainz hanno una macchina che risulta estremamente più facile da mettere a punto nel bilanciamento. Principalmente grazie al recupero motoristico che permette assetti più consoni alle caratteristiche tecniche di ogni circuito. Senza dimenticare gli importanti miglioramenti sul posteriore della vettura e, soprattutto, le limitazioni regolamentari con cui è stata progettata la SF21. Per questo il paragone deve essere sempre con il 2020.

“Per la prima volta quest’anno, siamo stati chiaramente l’auto più veloce dopo Mercedes e Red Bull”, ha detto Carlos Sainz. Dei chiari segnali erano arrivati anche a Imola, seppur su una pista bagnata. Ma anche sull’asciutto Leclerc ne aveva di più di Norris, cosi come Sainz, in Spagna, era più veloce di Ricciardo. Ma per passare serve un passo molto migliore, al Montmelo di oltre il secondo, che si accorcia con una macchina molto efficiente aerodinamicamente, un qualcosa che ancora sicuramente manca a Ferrari.

“La macchina era migliore della posizione in cui ho concluso”, ha detto lo spagnolo. “Sono rimasto bloccato alla curva 1 e non sapevo dove andare. Devo analizzare se avrei potuto fare qualcosa di diverso”. 

Ci ha pensato il box a dargli una mano, al contrario di Portimao (il messaggio di Binotto è stato ben recepito dal team). Sempre Sainz: “Ho detto alla radio che avremmo dovuto fare due soste. In questo modo abbiamo superato Ocon e abbiamo potuto attaccare Ricciardo. Peccato che abbiamo lottato solo per l’ottavo posizione invece della quarta o quinta, come avremmo dovuto fare”.

Il team italiano è arrivato in Spagna con un’unica novità: l’ala posteriore. Un normale adattamento alle esigenze del Montmelo con profili da più alto carico per il mainplane e l’ala mobile.

Ferrari risponde a Mercedes

Il nuovo fondo portato in pista a Portimao non ha dato i risultati sperati ed è stato deciso di “congelarlo”.

Nessuna novità al fondo. Secondo quanto appreso nelle ultime ore, la novità provata a Portimao non ha dato risultati convincenti e, anche per via dei limiti imposti dal budget cap, è stato cosi deciso di congelarla senza produrne un altro esemplare.

Secondo le informazioni raccolte, Ferrari ha deliberato per il weekend spagnolo un piccolo incremento di potenza della propria PU. Che potremmo però non vedere in tutti i weekend. Pochi CV, previsti ma comunque importanti in una lotta sempre serrata per la terza posizione mondiale, e in risposta all’aumento deciso a Imola da Mercedes e che di riflesso aveva alzato le prestazioni della diretta rivale, McLaren.

Ne è uscita una Ferrari che, seppur con un’ala da più alto carico rispetto a quanto visto in Bahrain e su McLaren, ha perso poco o nulla nei rettilinei nei confronti della MCL35M (più “critica” da questo punto di vista curva 3 dove serviva maggiore efficienza), facendo valere invece le sue importanti doti, almeno al Montmelo, in fase di trazione.

Esaltate dallo stile di guida di Leclerc che predilige lasciare il freno prima di altri piloti in fase di approccio ma andando successivamente anticipatamente sul gas per mettere la vettura dritta il prima possibile. Una curiosità: rispetto ad altri piloti, le telemetrie di Charles sono molto più “a punta” e meno arrotondate soprattutto nelle curve di media e medio bassa velocità.

Questo ha aiutato molto nel settore più lento, il terzo, dove la SF21 ha guadagnato molto in trazione che in staccata/centrocurva rispetto a McLaren.

Oltre alla chicane, dove il monegasco ha guadagnato quasi 1 decimo di secondo, percorrendola a ben 5 km/h in più con una vettura che si è dimostrata molto agile nei due rapidi cambi di direzione.

Tornando alla gara, dai dati raccolti, il gap medio di Barcellona è rientrato entro 0.75 sec/giro dalla vetta al netto di una gestione PU nel terzo finale di gara dove Leclerc gareggiava solo, al contrario di Verstappen e Hamilton, sempre ingaggiati.

Al contrario il ritmo in confronto alla Mclaren di Ricciardo è stato migliore di circa 0.5 sec/giro. Da evidenziare Norris, che finora ha avuto in mano la MCL35M, non è sembrato convinto degli aggiornamenti. Secondo alcune fonti il bilanciamento ha un po’ risentito di una certa incertezza tecnica nella scelta della direzione dopo il venerdì. Ma è pur vero che Barcellona non poteva e doveva essere considerata una pista congeniale al Montmelo.

“Dobbiamo solo dire che la Ferrari è stata più forte in questo fine settimana. Ma non è stata una sorpresa. Hanno avuto una buona macchina in questo inizio di mondiale e conosciamo i loro punti di forza su piste con un layout come quello del Montmelo.”, ha affermato nelle scorse ore Seidl, team principal di McLaren.

Per Ferrari un passo in avanti positivo che la avvicinano allo storico team inglese, ora lontano solo 5 punti.

Non è il paradiso ma in vista di Monaco i segnali sono promettenti. C’è fiducia ma anche un profilo molto “basso” poiché il terzo settore di Barcellona può dir tutto e nulla se consideriamo che nel Principato ci saranno condizioni di asfalto e assetti molto diversi, oltre a compound molto più teneri da gestire.

Autori: Piergiuseppe Donadoni e Giuliano Duchessa

Illustrazioni: Rosario Giuliana

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