L’Aston Martin AMR23 è un mix tecnico tra Red Bull e Mercedes ma in pista ricorda la Ferrari F1-75

8 Mar, 2023

Accanto ai positivi rumors invernali, che volevano una Ferrari 2023 più veloce di almeno un secondo rispetto alla F1-75, c’erano anche quelli molto interessanti associati ad Aston Martin. Del team inglese si parlava di un guadagno al simulatore che oltrepassava i 2 secondi. “Sorpresa Aston Martin? Da dicembre sapevamo che i loro numeri in uscita dalla galleria del vento e dal simulatore erano molto buoni.” ha confermato Carlos Sainz in ingresso al primo fine settimana della stagione.

Poi c’è chiaramente la pista, che deve confermare o meno i risultati degli strumenti in fabbrica, e non è sempre così scontato. L’ultimo caso eclatante lo abbiamo vissuto nella passata stagione, con Mercedes che avrebbe dovuto migliorare di oltre un secondo con il pacchetto introdotto sulla W13 nei test del Bahrain, un guadagno rimasto invece ‘solo’ teorico. Quanto sperava il team anglo tedesco con Ferrari, che poi si sono avverate in pista. In Bahrain, la SF-23 è stata più lenta di quel che le simulazioni pre e post test indicavano. Viceversa, Aston Martin ha confermato gli ottimi numeri, migliorando di 2.4 secondi rispetto ai soli 6 decimi di Ferrari (manca un tentativo di Leclerc ma poco cambia).

Aston Martin AMR23: un mix tecnico tra Red Bull e Mercedes ma dal team ci tengono a sottolineare che il progetto è Made in Aston Martin ed effettivamente è cosi

“Questa è un’auto fantastica da guidare”, ha affermato Fernando Alonso in radio durante la gara di apertura della stagione 2023 di Formula 1 in Bahrain. L’ottima forma dell’Aston Martin era già ben evidente durante la tre giorni di test svolti la settimana precedente al primo weekend stagionale, ma solo in pochi (tra cui Mercedes) ci avevano creduto davvero. Nemmeno all’interno del team stesso e lo stesso Alonso. “La sensazione che avevamo dopo il test era che fosse troppo bello per essere vero.” ha fatto sapere l’asturiano. “Ci aspettavamo di tornare alla realtà”. All’interno della squadra di Silverstone si aspettavano infatti di finire dietro ai tre top team. In parte vero nelle qualifiche, essendo dietro ad entrambe le SF-23, ma mai così sbagliato nella gara domenicale dove l’AMR23 ha dimostrato di essere chiaramente seconda forza, con un ritmo migliore rispetto a Mercedes e Ferrari. Dopo una partenza e primi giri difficili, anche a causa di mappature che ad inizio gara risultano essere meno aggressive sulla verdona rispetto al team ufficiale Mercedes, la miglior gestione gomma della AMR23 ha avuto la meglio sulle W14 e sulla SF-23 di Carlos Sainz.

The Aston Martin AMR23 in the pitlane in Bahrain.

“È bello vedere tre Red Bull sul podio!” ha affermato un simpatico Sergio Perez nella conferenza stampa Fia post GP. I rapporti tra il team di Milton Keynes e Aston Martin dal 2021 non sono più dei migliori. Da quando a Silverstone sono arrivati alcuni tecnici ex Red Bull, a partire da Dan Fallows, profilo di altissimo livello e che ha lavorato per moltissimi anni a fianco di Andrian Newey. Ma non solo. “Se confrontate le auto, l’Aston Martin è molto simile alla nostra vettura.” – ha fatto sapere Helmut Marko ai media tedeschi – “Questo perché non è solo Dan Fallows ad essere entrato in Aston Martin ma anche altri nostri ex dipendenti che ovviamente hanno una buona memoria”. Le Factory delle due squadre distano solamente 35 km, mezz’ora di auto. Se gli stessi tecnici fossero passati in Ferrari, i chilometri sarebbero divenuti ben 1600 con un cambio di vita annesso. Questo per far capire quanto sia più facile per gli inglesi acquisire tecnici, e quindi know-how, rispetto ad un team come Ferrari. Ingegneri importanti sono poi arrivati anche da Mercedes, così come Red Bull ha acquistato dall’ex team campione del mondo principalmente motoristi, per la sua nuova BU Red Bull Powertrains. Non è un caso che il team anglo tedesco stia attraversando un periodo opaco, perdendo importanti certezze tecniche.

Aston Martin AMR23: fortemente sottopeso, con tanto carico aerodinamico ma poca efficienza. Ricorda la Ferrari F1-75.

All’interno del team di Silverstone, comunque, ci tengono a sottolineare che il progetto è tutto Made in Aston Martin, e che, nel caso, la macchina andrebbe confrontata con Mercedes visto il posteriore (motore, sospensione e trasmissione) acquistato dall’ex team campione del mondo e quindi molto simile a quello della W14. Solo alcune macro caratteristiche sono state riprese da Red Bull, come il concetto aerodinamico e la volontà di costruire una macchina con una piattaforma aerodinamica stabile e senza picchi di prestazione. Questo per poterla rendere più versatile e meno dipentente da una possibile piccola finestra di utilizzo. In questo 2023, Aston Martin ha beneficiato dei cambiamenti sospensivi posteriori da parte di Mercedes, che gli hanno permesso di sfruttare appieno il concetto aerodinamico Red Bull. Nella passata stagione, la meccanica posteriore pensata dall’ex team campione del mondo ha infatti limitato la AMR22, poichè limitava la gestione delle altezze da terra visto che era pensata per una W13 radente al suolo.

Il concetto aerodinamico Red Bull è stato esasperato sulla AMR23, con una vasca downwash che non è più una copia carbone della versione anglo austriaca e permette uno spostamento efficiente del flusso verso il diffusore e la beam wing a diversi angoli di lavoro grazie ad una forxatura dei flussi in una zona nevralgica della monoposto. Non è un caso che tale zona non sia ricoperta di vernice, chiaramente con l’intento anche di risparmiare peso, e che non vi siano branchie, posizionate ben più in alto.

L'ala posteriore dell'Aston Martin AMR23

“È un inizio perfetto per noi. Non ci aspettavamo di essere così competitivi.”, ha affermato un euforico Fernando Alonso dopo il suo primo podio stagionale. L’AMR23 avrebbe dovuto essere solamente una buona base per i prossimi anni, con l’obiettivo di essere quarta forza in questa stagione, cercando nel contempo di colmare il divario con le prime tre squadre. Invece gli obiettivi del progetto sono stati trovati agevolmente, anche grazie ad alcune soluzioni innovative come quella sull’endplate dell’ala posteriore, cosi che in Bahrain due dei top team sono già stati superati.

Grazie ad una vettura fortemente sottopeso, con tanto carico aerodinamico, tanto da sembrare una Ferrari F1-75 di inizio stagione, da cui riprende la scarsa efficienza aerodinamica. Insomma un mix tra Red Bull e Mercedes in termini di hardware ma con un comportamento simile alla Ferrari 2022. Scarsa efficienza che, nella prima gara stagionale, non ha limitato troppo Alonso e Stroll, capaci di sorpassare le più efficienti Mercedes e Ferrari grazie ad un grip dato dalle gomme inconfrontabile. Tuttavia, un qualcosa su cui Aston Martin dovrà lavorare se vorrà rimanere competitiva sino a fine stagione, quando si crede che i due top team possano aver compreso al meglio le nuove Pirelli 2023. Gestione gomme che, sebbene all’interno del team continuino a ripetere che l’auto è nuova al 95%, è una caratteristica che aveva anche la vettura 2022. “È un’eredità dello scorso anno perché l’Aston Martin era sempre forte la domenica.” ha infatti ammesso l’asturiano. Una dolcezza sugli pneumatici che però non ha ancora permesso ai tecnici e ai due piloti Aston di estrarre il massimo dalla gomma nuova e nei primi giri degli stint. “Dobbiamo migliorare il sabato. Questa era una delle debolezze dell’anno scorso, che abbiamo rivisto nella prima qualifica di quest’anno. Dobbiamo lavorare su questo.” ha fatto sapere Alonso. E’ sempre una questione di equilibrio e non è un caso che Ferrari e Mercedes siano più vicine in qualifica che in gara, mentre Red Bull e Aston Martin faticano di più a trovare performance in QP mentre in gara volano.

“Quest’oggi non pensavamo di poter andare a podio ed invece siamo stati la seconda macchina più veloce in pista. Questa è una sorpresa.”, ha affermato Alonso subito dopo la gara. “Siamo estremamente orgogliosi e felici del risultato raggiunto nello stabilimento di Silverstone. Godiamoci questo momento e costruiamo la nostra stagione su di esso”. Un grande risultato che ha gasato anche il patron Stroll; secondo persone vicine al miliardario canadese, Lawrence avrebbe preso ancora più voglia di F1 e promesso ulteriori investimenti. 

Autore: Piergiuseppe Donadoni

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