Mercedes, tra presente e futuro: nuovo test per Antonelli

Luca Manacorda
29 Apr, 2024

La Mercedes è il top team più in difficoltà in questa prima parte di stagione, protagonista dell’avvio di campionato più deludente nell’era dei motori ibridi, avviata nel 2014. Il team di Brackley ha incontrato molte difficoltà dall’introduzione delle nuove monoposto a effetto suolo avvenuta nel 2022 ma, se gli evidenti problemi di porpoising di cui soffriva allora la W13 sembravano rappresentare l’apice di queste difficoltà, paradossalmente gli uomini guidati da Toto Wolff sono entrati in una spirale di sviluppo contrassegnata da errori in sequenza che non hanno fatto altro che peggiorare il rendimento nel corso degli ultimi due anni.

Il mistero irrisolto delle monoposto ad effetto suolo

La vicenda emblematica della confusione che regna da tempo in casa Mercedes è rappresentata senza dubbio dal progetto “zero pod” che tanto aveva fatto parlare nel 2022. Ritenuta problematica già nel corso di quella stagione, l’idea delle pance laterale pressoché assenti è stata abbandonata solo a Mondiale 2023 ben avviato, ma senza che ne siano stati ricavati benefici. Anzi, il rendimento è andato sempre più in calando fino ad arrivare ai problemi di quest’anno. La W15 ha una finestra operativa molto limitata che crea numerosi grattacapi a ingegneri e piloti. Sin dai test la Mercedes ha avuto a disposizione due fondi, con caratteristiche opposte che ci hanno mostrato, a tratti, due W15 diverse. Una specifica era utile nei tratti più lenti, l’altra invece offriva più stabilità nelle curve ad alta velocità. Si è deciso di utilizzare poi la soluzione che offriva più confidenza ai piloti nei tratti veloci, penalizzando però il resto “Alla fine se trovi mezzo secondo nel veloce, ma perdi mezzo nel secondo, l’equazione ti da zero e non migliori” aveva detto Toto Wolff spiegando un po’ la situazione che sta affrontando il suo team.

Aggiornamenti in un arrivo in un weekend Sprint

Per il weekend di Miami la Mercedes ha già annunciato l’arrivo di importanti aggiornamenti, ma i precedenti di quest’ultimo triennio limitano la fiducia nei loro confronti. Non è un caso che a riguardo Wolff abbia dichiarato che “sarà interessante vedere il loro impatto sulla macchina“, senza sbilanciarsi a dire che questo porterà necessariamente dei benefici. I problemi di correlazione rimangono infatti un forte limite per gli uomini di Brackley, che attendono sempre il riscontro della pista. Oltretutto, il fine settimana in Florida sarà nuovamente con il format Sprint come avvenuto nel precedente appuntamento in Cina. Questo limiterà di nuovo a una sola sessione di prove libere il lavoro di preparazione: a Shanghai la Mercedes aveva ottenuto un risultato persino superiore alle attese il sabato mattino, con Lewis Hamilton ottimo secondo dietro Max Verstappen, salvo perdere completamente la rotta con le modifiche effettuate quando il parco chiuso è stato riaperto dopo la gara breve. Risultato? Un drammatico diciottesimo tempo nelle qualifiche per il gran premio che ha inevitabilmente compromesso il risultato della domenica per il sette volte iridato.

Orizzonte sul 2026: nuovo test per Antonelli

In questo scenario, in casa Mercedes avanza sempre più la voglia di guardare al 2026, quando il nuovo regolamento tecnico offrirà un assist per cercare di invertire i rapporti di forza tra scuderie. Il problema è che in mezzo ci sono ancora oltre una stagione e mezzo e Wolff si è augurato di “non soffrire ancora di più nei prossimi 18 mesi“. La situazione in pista consiglia però di portarsi avanti con largo anticipo ricordandosi quanto avvenuto nel 2014, anno che aprì un’epoca di successi dopo che il ritorno in F1 aveva portato a un primo quadriennio con più ombre che luci. In quest’ottica rientra il lavoro sulla ricerca del sostituto di Hamilton: questa mattina Andrea Kimi Antonelli sta di nuovo effettuando un test privato sul circuito di Imola, al volante questa volta della W13 del 2022. Il non ancora 18enne italiano aveva fatto il suo esordio su una monoposto di F1 due settimane fa, salendo sulla W12 del 2021 e completando 116 giri sul circuito del Red Bull Ring. Su di lui punta molto Wolff, ma è ovvio che la giovane età e la poca esperienza – anche in ottica di sviluppo della monoposto 2026 come testimonia l’ingaggio di Nico Hulkenberg da parte di Sauber-Audi – porta con sei dei contro che in Mercedes valuteranno nella decisione finale.

Il sogno proibito: Max Verstappen

L’importanza del 2026 nei piani Mercedes è ancora più evidente quando si fa il nome di Max Verstappen. Oramai Wolff non si nasconde più e dopo il GP Cina ha rilasciato tutta una serie di dichiarazioni sulla possibilità che il tre volte iridato lasci la Red Bull, nonostante l’esistenza di un contratto valido fino a fine 2028. Frasi che non sono piaciute a Chris Horner che ha replicato suggerendo al rivale di preoccuparsi di più delle attuali prestazioni del suo team, battuto anche dai clienti McLaren e Aston Martin. La Mercedes continuerà però a cercare di convincere Verstappen e la situazione molto precaria che si vive all’interno della Red Bull, su cui ora si sono abbattute le indiscrezioni che danno per certo l’addio di Adrian Newey, non fa che aiutare il gioco di Wolff. Il quale, per arrivare ad assicurarsi il talento olandese, sarebbe ben contento di soffrire anche nei prossimi 18 mesi…

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