Mclaren MCL35M: ecco perché ci saranno molte novità rispetto alla vettura 2020

Piergiuseppe Donadoni
24 Dic, 2020

La McLaren ha concluso la stagione in terza posizione nel Campionato Costruttori 2020, il miglior risultato negli ultimi otto anni, vincendo una splendida battaglia con Renault, da cui acquistava l’unità motrice, Ferrari e soprattutto Racing Point.

”La nostra macchina da corsa è generalmente migliore la domenica che il sabato”, ha dichiarato Andreas Seidl in uno degli ultimi eventi della stagione appena conclusasi. Ed anche i numeri confermano ciò con McLaren quinta/sesta forza in qualifica dietro a Mercedes, Red Bull, Racing Point, Renault ed in lotta con Ferrari. Ma i punti si raccolgono la domenica dove McLaren era costantemente più veloce di Renault e soprattutto del team di Maranello. Racing Point ha avuto invece una vettura (leggermente) più veloce anche sulla distanza. E senza la penalizzazione nel Gp di Stiria inflitta dalla Fia per il design delle brake duct posteriori avrebbe conquistato la terza posizione mondiale. Pur con la deludente undicesima posizione nel Piloti di Lance Stroll (75 punti), che ha chiuso a ben 50 punti di distanza del compagno di squadra, futuro pilota Red Bull, Checo Perez.

McLaren ha anche delle “scusanti” tecniche. “Le modifiche ai regolamenti decise nel mese di aprile, con l’introduzione dei «componenti omologati», ci hanno costretti a fare determinati passi nello sviluppo della vettura.”, – ha affermato James Key, Chief Technology Officer del team, – “Tutto quello che volevamo cambiare entro febbraio 2021, abbiamo dovuto farlo in questa stagione. Questo ci ha fissato delle scadenze. Un esempio è il muso. Doveva essere pronto entro la fine di settembre. Renault e Racing Point non avevano questo problema“. Un muso molto simile a quello della Mercedes W11 che ha cambiato completamente filosofia anteriore della macchina guidata da Carlos Sainz e Lando Norris. 

Questo ha creato molti problemi di setup e di estrazione del pieno potenziale dell’intero pacchetto, soprattutto nei primi Gp dalla sua introduzione (Mugello). “Credevamo fermamente nel nuovo concetto”, – ha affermato il team principal Seidl – ”Il nuovo muso è un intervento importante nel concetto aerodinamico. Avevamo bisogno di più tempo per estrarne il pieno potenziale”. Se la MCL35 è mancata di performance nella parte centrale della stagione, è tornata ad essere molto competitiva nell’ultima parte di 2020 grazie ad aggiornamenti portati in pista quasi in ogni weekend.

Nel pacchetto di centrocampo 2020, la Renault è risultata mediamente la più veloce nelle curve lente, ma più lenta nelle curve ad alta velocità. McLaren il contrario: la MCL35 era una vettura molto efficiente, competitiva nel veloce e più in difficoltà nel lento. Racing Point aveva invece l’auto che generava il più alto carico aerodinamico rispetto alle rivali, andando molto forte soprattutto nelle curve di media velocità.

Dalla prossima stagione, la McLaren utilizzerà la power unit Mercedes, con la quale ha avuto una ottima collaborazione dal 1995 al 2014. La vettura si chiamerà McLaren MCL35M (la “M” sta proprio per «Mercedes»). Alla domanda se la nuova motorizzazione li aiuterà a colmare il divario sui campioni, il team principal Andreas Seidl ha risposto negativamente: “Penso che dobbiamo essere realistici nonostante il buon risultato che abbiamo ottenuto ad Abu Dhabi e nel Costruttori che ci ha regalato la terza posizione. Penso che sappiamo esattamente dove siamo. C’è ancora un enorme divario tra le vetture che precedono, soprattutto rispetto alla Mercedes”.

Per via delle limitazioni regolamentari introdotte dopo la pandemia di Covid-19, che ha costretto a ritardare l’introduzione pianificata della rivoluzione regolamentare prevista per il 2021 poi posticipata al 2022, nella prossima stagione i team porteranno in pista dei progetti non rivoluzionati rispetto alle loro auto 2020.

La FIA ha introdotto infatti un sistema di sviluppo a gettoni (2 per ogni team) per limitare la quantità di lavoro che i team potranno fare sulle loro vetture 2020 in vista della prossima stagione. 

Ma per McLaren sono state concordate delle eccezioni per adattare la MCL35 2020 alla nuova power unit Mercedes. “Il più grande cambiamento in vista del prossimo anno, che è unico per noi, è il nuovo propulsore. Non possiamo semplicemente utilizzare il telaio dal 2020″, ha spiegato il DT, James Key. “Abbiamo dovuto fare un sacco di riprogettazione, soprattutto dei vari sistemi sulla macchina, come il raffreddamento e l’elettronica. Non solo il telaio sarà diverso, lo sarà anche il cambio e, ovviamente, il motore, quindi l’MCL35M per noi è come fosse una macchina nuova”. 

Ma McLaren come ha potuto modificare cotanti parti della vettura 2020? Gli è venuta in soccorso la Fia con un cambiamento al regolamento tecnico votato all’unanimità da tutti i team qualche mese fa.  

Nel caso in cui un concorrente desideri utilizzare una power unit completamente nuova (sia a causa di una nuova architettura, sia a causa del cambiamento del fornitore), che vada a modificare sia la cellula di sopravvivenza che la trasmissione, non possono essere utilizzati ulteriori gettoni per l’aggiornamento degli altri componenti omologati. In questi casi, il Concorrente dovrà comunicare alla FIA le modifiche proposte al design degli HC interessati che dovranno essere il “minimo” necessario per consentire l’installazione delle nuova power unit. Non potranno poi essere apportate ulteriori modifiche agli HC interessati, né adottata una diversa tecnologia. Il Concorrente dovrà organizzare con la FIA un programma di revisioni regolari del progetto CAD, in modo tale che se la FIA avesse dei dubbi sulle proposte di modifica inviategli dai team, un’azione correttiva potrà essere decisa in modo tempestivo.

“Dover spendere gettoni di sviluppo 2021 per l’installazione del motore Mercedes ha cambiato il nostro approccio quando si trattava di sviluppi in questa stagione”, ha detto sempre il DT inglese. “Ma il risultato è che probabilmente abbiamo aggiunto un po di prestazioni nel 2020 che normalmente non avremmo ricercato e soprattutto c’è spazio per sviluppare ulteriormente queste aree sulla base di tutte le informazioni che abbiamo raccolto.

di Piergiuseppe Donadoni

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