UFFICIALE: Mattia Binotto e la Ferrari si separano dopo 28 anni

Giuliano Duchessa
29/11/2022

Dopo quattro stagioni da Team Principal e 28 anni in azienda – tutti passati nella gestione sportiva tranne una piccola parentesi in Toro Rosso come motorista – Mattia Binotto lascerà la Ferrari. Dopo essersi dimesso dall’incarico, l’ormai ex team principal della Rossa attendeva la risposta del Presidente John Elkann, che è arrivata non senza importanti tentennamenti. Il tecnico nato a Losanna aveva scalato le gerarchie partendo da ingegnere motorista della squadra prove, passando per capo motorista e poi direttore tecnico. Nel 2018, l’allora Presidente Sergio Marchionne, lo designò come futuro Team Principal al posto di Maurizio Arrivabene. 

La fine del rapporto arriva dopo una stagione ritenuta dai vertici insoddisfacente. Sotto la guida di Binotto, la Scuderia ha raccolto sette vittorie e due secondi posti nel mondiale costruttori. Probabilmente però il risultato migliore della sua gestione può essere considerato quello di ricostruire una solidità tecnica in fabbrica, la capacità di schermare gli uffici e il personale dalle critiche. Maggiori le difficoltà sul campo di gara, oltre ad uno dialogo difficoltoso con la Federazione.

Il caos Power Unit 2019 e l’agonia (sportiva) protratta dal Covid

Dopo tanti anni passati nelle gerarchie ‘più basse’, il suo nome era venuto alla ribalta con la SF70H e la SF71H che hanno dato battaglia a lungo in quei mondiali alla dominante Mercedes. Nel ruolo di direttore tecnico infatti si può dire che il tecnico italo-svizzero ha dato certamente il suo meglio. Così però è stato anche come vertice del reparto Power Unit che dal 2019 ha attirato l’attenzione dei più portando la Ferrari di nuovo al vertice in quel reparto così nevralgico del Motorsport. Tuttavia, il motore 2019 aveva destato molti sospetti per l’incredibilità potenza che sprigionava, con la SF90 capace di toccare velocità di punta che solamente la RB18 di quest’anno ha ricordato, dominando i rettilinei di tutti i circuiti in cui si è corso in quell’anno. Poco prima dell’inizio della stagione 2020 la Fia ha reso noto di aver stipulato un accordo segreto con la Ferrari in merito a questa discussa Power Unit. La Ferrari non è mai stata trovata irregolare, ma ha lavorato in una delle tante zone grigie del regolamento sulle PU ed insieme alla FIA ha lavorato per chiuderle, migliorando così i controlli della Federazione riguardo il flussometro. Un patto che ha visto Ferrari rinunciare ad un vantaggio – spinto, ma legale – in cambio del silenzio e della protezione dei suoi segreti che altrimenti sarebbero andati in mano piuttosto facilmente ai competitors. Mattia Binotto ha lavorato molto per far si che nessuno potesse avere queste informazioni tecniche, ma anche sul fatto che nessuno a Maranello pagasse questa decisione. Lo scotto da pagare era un 2020 con una PU depotenziata che ha reso quell’anno un calvario, con il pensiero di passare al nuovo regolamento tecnico nel 2021.

La pandemia ha spostato tutto di un anno ed ha reso l’agonia della Ferrari più lunga e dolorosa. Il 2021 è stato un anno in cui la SF21 si è comunque difesa in pista, portando risultati discreti per i congelamenti in atto a causa delle difficoltà economiche imposte dal Covid, passando dal sesto al terzo posto mondiale. L’obiettivo però, fissato con la proprietà, è sempre stato quello di tornare competitivi ai massimi livelli con le nuove regole. Questo è avvenuto nel 2022 con la F1-75. A guidarla ci sono stati Carlos Sainz e Charles Leclerc, con Binotto che nel tempo ha plasmato la squadra secondo la sua immagine ideale di team.

L’addio di Vettel una scelta di Elkann, invece Sainz lo ha scelto Binotto

Assunto il ruolo di TP nel 2019, l’ex DT si è ritrovato in squadra il quattro volte campione del mondo, Sebastian Vettel, e Charles Leclerc, la cui ‘promozione’ è stata fortemente voluta anche dallo stesso Binotto. Arrivabene infatti stava spingeva per un altro anno con Kimi Raikkonen ed un secondo in Alfa Romeo per Charles Leclerc. La stagione 2020 poi ha visto la decisione, maturata nei primi mesi di mondiale, di dire addio a Sebastian Vettel e di voltare pagina, anche per seguire un progetto più giovane e di lunga durata. Un addio traumatico e con tanti retroscena che non sono stati resi pubblici dalla stampa. Una scelta presa da Elkann. Dire a Seb che non avremmo rinnovato il contratto è stata una delle cose più difficili della mia carriera. Quando rispetti una persona, oltre che il professionista, è sempre complicato”, aveva fatto sapere Mattia Binotto. Una scelta arrivata sia per motivi economici – con la proprietà che non vedeva più l’esigenza di un esborso enorme per un pilota come Vettel – che per motivi di visioni future differenti visto che in squadra c’era l’astro nascente della F1 e della Ferrari ossia Charles Leclerc. A quel punto Mattia Binotto ha gettato le basi per il futuro e questa sarà anche una sua eredità.

Carlos Sainz è stata una sua scelta e lo spagnolo non ha perso giorno per ringraziare il suo ormai ex Boss per la fiducia. Il figlio d’arte è stato seguito a lungo da Ferrari e Binotto ha visto in lui la figura giusta da affiancare a Charles Leclerc, così da continuare la crescita del loro pilota di punta, ma anche della squadra, creando un ambiente di lavoro sano e prolifico.

Il comunicato ufficiale 

Maranello (Italia), 29 novembre 2022 – Ferrari N.V. annuncia di aver accettato le dimissioni di Mattia Binotto che il 31 dicembre lascerà il suo ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari.

Benedetto Vigna ha commentato: “Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro”.

Mattia Binotto ha dichiarato: “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni.”

Inizia ora il processo per identificare il nuovo Team Principal della Scuderia Ferrari, che dovrebbe concludersi nel nuovo anno.

 

Autore: Giuliano Duchessa

co-autore: Piergiuseppe Donadoni

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