Si sa che la Formula 1 corre spesso su binari paralleli. Presente e futuro. La stagione 2023 è in corso, i progetti 2024 avviati, ma c’è anche un 2026 che oramai è tema giornaliero all’interno del paddock. Frederic Vasseur ha detto la sua dopo le ultime discussioni, a distanza, tra Christian Horner e Toto Wolff. Ha parlato anche delle novità che potranno esserci in futuro (Bridgestone, Paraschizzi) e dell’ingresso di un potenziale undicesimo team nel circus della F1.
Tema Power Unit 2026: la strada è tracciata, ma si può ancora modificare, serve discutere sulle regole delle vetture
“Qual’è la posizione di Ferrari rispetto allo sviluppo delle Power Unit 2026?”
“Penso che dovremmo avere un gruppo di lavoro comune per essere tutti della stessa idea riguardo le regole future. Non è ancora chiaro il grip, downforce, efficienza ecc… Si può parlare e proporre molte cose, ma bisogna decidere la strada da prendere. Per me è ancora molto presto per fare delle conclusioni se non ci sono visioni comuni. C’è ancora tempo per sistemare le regole sulle Power Unit. La cosa più importante è concordare uno “Speed trace” (simulazione) e poi se saremo preoccupati di dover alzare il piede in rettilineo, ne discuteremo e si potranno ancora fare cambiamenti marginali, siamo all’inizio.”
“La paura per il 2026 è avere una batteria che non fa in tempo a ricaricarsi nell’arco di un giro, non sarebbe quindi utile avere anche un sistema di ricarica all’anteriore?”
“Ci sono aspetti positivi e negativi in tutte le proposte. Il fattore negativo è il peso. E se aggiungi anche un motore anteriore (per recuperare energia), se vedi la Formula E, aggiungi almeno 30 chili ed in più avresti anche dei cavi che andrebbero dall’anteriore fino alle batterie. Dobbiamo provare a rimanere positivi ed essere costruttivi e non essere solo pessimisti. Il problema principale, per me, è il peso della macchina. Per lo show, per la velocità, per le gomme.”
“Horner ha toccato un punto interessante dicendo che lui, come altri costruttori, preoccupati da questi dati delle simulazioni, mentre Mercedes forse non è ancora arrivata a questo ‘fatto’. In che posizione è la Ferrari?”
“Non è ancora un problema ,la Speed Trace è una delle prime cose che fai ma, di nuovo, non siamo ancora al punto in cui si può parlare di dettagli o che c’è un team più avanti dell’altro. Non abbiamo sappiamo i regolamenti, quindi… (ride)”
“Un anno fa, e vale ancora oggi, al 90% siamo concentrati sull’oggi ma come team dobbiamo guardare al 2026. E’ tanto difficile però avere un quadro generale. Ho visto qualche Speed Trace da qualche parte, ma non sappiamo tante cose: misure delle gomme, grip, downforce, drag, DRS.. tante cose. Facciamo simulazioni senza sapere tutte queste cose. Dobbiamo sederci insieme e parlare, non parlando solo delle cose negative o arrivando a conclusione affrettate, ma discutendo insieme”
“Secondo te quale potrebbe essere una buona soluzione?”
“Di nuovo, penso che prima di tutto decidere alcune cose fondamentali, ad esempio, teniamo le misure delle gomme di ora? DRS? Il livello di downforce? E poi delle cose che vogliamo cambiare provando a migliorare lo Show. Non dobbiamo iniziare lamentandoci e complicando il tutto. Stiamo parlando di 2026 e non penso che una piccola % in più o meno di energie elettrica sia un game changer nello sviluppo del motore. Non abbiamo ancora le regole aereo e non stiamo costruendo le macchine oggi e se qualcuno parla di simulazioni, sta dicendo una ‘stronzata’ a voi. Almeno dal punto di vista del budget cap.”
“Non voglio fare commenti sulle parole di Horner e sulla situazione degli altri. Noi siamo all’inizio di un programma di 3 anni di sviluppo ed è ancora presto. L’impatto di un 5% in più di energia derivante dall’ICE avrebbe un impatto importante (sul tempo e gestione energia), ma non c’è bisogno di tornare così indietro, al 20% o altro.”
“Il target del carbon neutral è dovuto principalmente all’utilizzo del carburante ecologico e quindi è necessario cambiare le PU, considerando anche i costi?”
“C’è stata una lunga discussione tra i grandi capi dell’OEMs 1-2 anni fa a Monza. Stiamo seguendo un po’ la strada dell’industria, andando sempre più verso ibrido con importanza all’elettrico.”
Uno sguardo al futuro: i test per i ‘paraschizzi’ sulle ruote posteriori e il possibile arrivo di Bridgestone
Cosa pensi dei test per i paraschizzi che proveranno McLaren e Mercedes dopo Silverstone?
“Non è così facile trovare una soluzione. Il device che proveranno sulla macchina è un qualcosa che è stato pensato per essere montato quando piove, ma va considerata la situazione a livello sportivo. Se sei in griglia ed inizia a piovere cosa fai? Rinvii la partenza per montare questo device? E al Pit stop? E se piove durante la gara? Dovremmo parlare di queste cose. Il principio è che la visibilità è il problema maggiore quando c’è la pioggia, mentre l’acquaplanning è un problema sempre minore, e il grip sta migliorando tantissimo. A SPA nel 2021 i piloti si lamentavano di visibilità, non di altro.”
“Pensi che Bridgestone possa vincere il bando e prendere il posto di Pirelli? Qual’è la tua idea? Avranno bisogno anche di una test car”
“Loro sanno perfettamente che il business della F1 è una sfida. Non so quale sarà il risultato, ma dovranno produrre una gomma per il 2025 e una per il 2026 poiché saranno diverse, anche se abbiamo parlato prima di quello che potrebbe essere nel 2026 dove nulla ancora è deciso. Sarebbe sicuramente una sfida incredibile, ma hanno dimostrato in passato di poterle affrontare e non la sottovaluteranno. Test car? Non è un problema darne una, ma fare il test sì”
Vasseur: “Un nuovo team deve portare benefici a tutta la F1. La nazionalità del team non è un fattore determinante” e sul nuovo film, le cui riprese inizieranno a Silverstone…
“Siamo nella fase finale di valutazione su un possibile 11 team, in particolare Andretti, ma molti team sono dubbiosi sulla natura del team…”
“A quanto ho capito, ad oggi, loro non faranno un motore. Penso che la mia posizione, e non voglio parlare per gli altri, è che i 10 team hanno fatto grandi sforzi per sopravvivere ed esserci quando la situazione era difficile. Ora, per accogliere un nuovo team, deve essere per una ‘mega’ buona ragione. Il fatto che siano un team americano non è una di queste. Inoltre ne abbiamo già uno, Haas. La seconda cosa è che se vuoi avere successo in un luogo, non è indispensabile il team. Guardate per esempio l’Olanda: sono al top, ma non hanno un team, hanno Max. Quindi per me non è questione di team, ma di avere un pilota americano. Il film? Può essere già una spinta. Il successo di oggi in USA è molto grazie a Drive to Survive, di Netflix. Si può dire che lo show è migliorato, che siamo tornati in pista durante il Covid e tutte queste, ma per me Netflix ha dato un grosso aiuto.”
Ancora su un possibile ingresso di Andretti o team americano
“Devo dirlo di nuovo. Abbiamo fatto grandi sforzi, tutti insieme, e se qualcuno vuole entrare deve dare beneficio a chiunque del paddock e penso che la nazionalità della squadra non sia uno di questi fattori”
“Qual’è il tuo pensiero sul film e qual’è il coinvolgimento della Ferrari? Siete più coinvolti di altri?”
“Dobbiamo evitare di paragonare l’apporto che ogni team ha dato. Spero che il prodotto sarà mega per la F1 e che tutti ne potranno beneficiare. Non mi interessa di chi sia il motore, se Mercedes, GP2 o altro…Sono felice se Mercedes ha svolto un ruolo importante in questo film, nessun problema. Se ci sarà qualche ripresa con una lotta con Ferrari? Non so qual’è la trama del film, se lotteranno per la vetta o per il fondo. (ride) Questo film arriva nel momento giusto, con il boom della F1 nel mondo. Siamo in un momento molto positivo, basta vedere gli articoli che parlano dei valori dei team quando, solo cinque anni fa, si parlava di bancarotta in alcuni di questi.”
Autore: Paolo D’Alessandro e Giuliano Duchessa