Williams molto veloce in Canada: ci sono delle similutidini con la Ferrari SF-23

Paolo D’Alessandro
21 Giu, 2023

In questo 2023 ci sono alcuni team che si stanno strutturando per un futuro migliore, con premesse (e promesse) diverse da quelle odierne. McLaren ed Audi, oltre ad Aston Martin, sono sicuramente le scuderie più chiacchierate in tal senso, tra cospicui investimenti e campagne di rafforzamento di primo piano. Tuttavia, anche la Williams ha intrapreso un nuovo percorso. Ad inizio anno, è arrivato James Vowles, da Mercedes, nel ruolo di Team Principal e l’organizzazione tecnica sta subendo ancora oggi diversi cambiamenti, in modo da strutturarsi soprattutto in vista del 2026.

Williams: il terreno da recuperare sui competitors è tanto e il ritardo parte soprattutto dalle infrastrutture

Gli innesti tecnici comunque non potranno bastare. Servirà un passo in avanti anche in termini di infrastrutture, cosi come nel caso di McLaren, che è l’esempio attuale più importante. La scuderia di Woking sta infatti aggiornando il proprio simulatore e la galleria del vento per poter avvicinarsi agli standard a cui lavorano i Top Team. Lo stesso problema lo sta affrontando Alpine, con il suo TP, Otmar Szafneur, che si è espresso più di una volta contro una sbagliata e forte limitazione, ossia la non esclusione dal budget cap degli investimenti relativi alle infrastrutture. Ad appoggiare il suo discorso c’è anche James Vowles, attuale ‘capo’ della Williams. “La Williams è attardata di circa 20 anni in alcuni ambiti. E non sono sorpreso, perché in tutti questi anni sono mancati gli investimenti per poter aggiornare le strutture, che sono così rimaste vetuste.” ha detto proprio lo stesso Vowles. L’ex stratega della Mercedes ha raccontato più volte di quello che è stato il primo impatto per lui che veniva da un centro altamente tecnologico come quello di Brackley: un altro mondo.

Il TP Williams è però fiducioso che FIA e F1 prendano coscienza del fatto che molti team hanno l’intenzione di competere ad alto livello e per questo necessitano di un cambio di regole. E’ quindi in corso uno studio per rivedere l’utilizzo del budget cap e come poter esentare alcune spese – come infrastrutture, simulatori, software – da questo tetto, così da permettere l’aggiornamento di stabilimenti che sono oramai obsoleti e che rimarrebbero un grosso limite per molti team. I prossimi mesi prima della pausa estiva saranno importanti per discutere questi aspetti del ‘nuovo’ regolamento finanziario, qualcosa che non può che intrecciarsi anche con il nuovo patto della concordia. 

Canada pista amica, con l’importante pacchetto di novità per la FW45

Vowles aveva rivelato che non avrebbe esitato a rinunciare al 2023 (e 2024), se questo avesse voluto dire un futuro migliore, però il team non rimane certamente fermo. Così, dopo alcune gare di assestamento e di apprendimento di una FW45, comunque molto migliorata rispetto alle vetture degli anni passati, in Canada sono arrivati i primi importanti aggiornamenti. “So che molti vedono Aston Martin e i progressi fatti, ma noi non siamo da meno. Abbiamo fatto un salto avanti importante dall’anno scorso a questa parte, semplicemente non sempre viene visto o detto, ma lo capisco. Però qui in Canada ci siamo guadagnati anche noi il nostro spazio in TV”. In effetti i numeri confermato che la Williams ha fatto una step significativo, guadagnano mediamente 6 km/h nelle curve medio lente nonostante le limitazioni aerodinamiche 2023 e quasi 1″ secondo di performance.

Alexander Albon ha avuto il compito di portare in pista il primo importante pacchetto di aggiornamenti, svelando come sia stato lui, insieme allo stesso James Vowles, a spingere per anticipare il debutto di queste novità, rispetto alla programmazione originale. “Dopo Barcellona, io e Vowles abbiamo incontrato i vari reparti dell’azienda, dagli ingegneri agli addetti all’assemblaggio dei pezzi ed abbiamo spinto per anticipare gli aggiornamenti in Canada. Non posso ringraziarli abbastanza per il lavoro fatto perché ci sono riusciti e credo che senza questo sforzo, non saremmo riusciti a fare questi punti”. La FW45 è stata rivisita nelle zona delle pance – uno dei punti più sviluppati e modificati dai team in questo inizio di stagione – avvicinandosi molto alla filosofia concettuale Aston Martin/Alpine, ma soprattutto nel fondo, parte nevralgica di queste vetture. Pensavamo che il Canada fosse un circuito amico, in più l’aggiornamento ci ha aiutati e tutto ha funzionato. Il team può essere orgoglioso di quanto fatto. Adesso dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione, già dal prossimo appuntamento in Austria” ha detto Dave Robson, Head of Veichle Perfomance Williams.

La FW45 ha delle similutidini con la Ferrari SF-23

Alla FW45 è sempre mancato il carico aerodinamico alle alte velocità e della prestazione in quelle curve di lunga percorrezna, e così, su circuiti con curve medio-veloci o in cui il degrado è particolarmente elevato, le prestazioni sono certamente deludenti. In un circuito stop & go come quello intitolato a Gilles Villeneuve, l’importante efficienza aerodinamica – con velocità di punta spesso vicine a quelle della RB19 – e l’assenza di degrado, l’ha resa un’arma con cui Albon ha saputo conquistare un incredibile settimana posizione. Delle caratteristiche che, almeno in parte, ricordano la Ferrari SF-23 e non è un caso che entrambe abbiano avuto il loro miglior weekend stagionale a Montreal.

In Canada un ruolo importante l’ha avuta anche la scelta di rinunciare al secondo pit stop e di guadagnare track position, difendendo la posizione fino al traguardo, una scelta che ha accumunato Ferrari e Williams la scorsa domenica. “Non è la prima volta che faccio una gara di questo tipo. Come passo penso fossimo a livello della McLaren, quindi abbiamo fatto una strategia diversa per prenderci la track position e difenderci. Ci siamo fermati solo durante la Safety Car e da lì è stato solo un: stai fuori e difenditi. Ma sono abituato, anche se non è divertente come potrebbe sembrare da fuori.” ha detto soddisfatto, e soprattutto stanco, Albon dopo la gara. L’alfiere della Williams è riuscito a tenere dietro di se un treno infinito di vetture per più di 40 giri (tra cui anche Russell, fino al ritiro) con una strategia anche molto intelligente e da infatizzare a causa delle vetture, quelle 2023, più sensibili alla scia rispetto a quelle della passata stagione. Ho guidato tutto il tempo guardando negli specchietti. Volevo assicurarmi che Ocon fosse sempre nella mia scia così da danneggiare le sue gomme e la sua aerodinamica, soprattutto in trazione“.

In vista dell’Austria, rimane una certa positività in casa Williams, poichè il circuito di Spielberg dovrebbe adattarsi ancora bene alla FW45. “Penso che l’Austria dovrebbe essere ancora una buona pista per noi. Abbiamo maggiori problemi nelle curve di maggior percorrenza, come curva 3, curva 4, curva 9 o 10 di Barcellona, dove fatichiamo un po’. Quando ci sono solo curve corte o chicane, come a Melbourne o in Canada, la nostra macchina va meglio”. Ricordandosi che l’Austria è più un mix rispetto al circuito di Montreal, poichè sono presenti anche curve a lunga percorrenza, come la 6 e la 7.

Autore: Paolo D’Alessandro

 

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