Aston Martin: AMR23 alla pari di una opaca Red Bull senza il (falso) problema al Fuel System?

Piergiuseppe Donadoni
20 Giu, 2023

Per il nono appuntamento stagionale e dopo l’opaco weekend del Montmelò, l’obiettivo di Aston Martin era ritornare seconda forza del lotto, cercando di avvicinare le prestazioni Red Bull grazie ad un importante pacchetto di aggiornamenti, che ha coinvolto soprattutto il fondo vettura e parte della carrozzeria (pance e cofano motore), mentre la nuova ala anteriore e la paratia di quella posteriore erano stati anticipati in Spagna. Soprattutto sul fondo vettura, parte cruciale di questa nuova generazione di Formula 1, i tecnici del team di Silverstone confidavano in un importante passo in avanti, molto evidente in galleria del vento, ma che a Montreal si è visto solo parzialmente, a causa principalmente di un weekend condizionato da una prima ora di libere cancellata e da un sabato completamente bagnato. Tuttavia, è bastato per rispondere agli aggiornamenti di Mercedes (Montecarlo) e Ferrari (Spagna).

Aston Martin seconda forza: un problema al Fuel System ha limitato la AMR23

“È stata una gara molto intensa, abbiamo percorso 70 giri di qualifica ha fatto sapere un esausto Fernando Alonso a fine gara, mettendo in evidenza una nota molto positiva di questo nono appuntamento stagionale, ossia la non necessaria gestione gomme, che solitamente non permette ai vari piloti di spingere a fondo. “La partenza è stata negativa e Hamilton mi ha passato, ma fortunatamente sono riuscito a superarlo in pochi giri.” ha fatto sapere l’asturiano. A proposito della partenza, è stato più un problema di stacco della frizione che un problema umano, poiché i tempi di reazione di Alonso sono stati paragonabili a quelli di Lewis Hamilton.

Il nuovo fondo introdotto dalla Aston Martin in Canada, rivisto nel bordo esterno e nel canale del sottoquadro – Illustrazione Rosario Giuliana

Mentre nella prima parte di gara si è visto il vero potenziale della AMR23, da due terzi di gara in poi, il team di Silverstone credeva di avere un problema con l’impianto di alimentazione del combustibile. Questo ha comportato un lift & coast più accentuato del previsto a partite dal giro 25, per salvaguardare il consumo di carburante e riuscire ad arrivare a fine gara senza importanti problemi. “Non abbiamo avuto problemi con i freni. Tuttavia, dopo circa un terzo della gara, abbiamo sospettato di avere un problema con l’impianto di alimentazione, ha infatti rivelato Mike Krack. “Abbiamo quindi deciso di andare sul sicuro. Alla fine abbiamo scoperto che non c’era alcun problema ma in situazioni come questa, devi cercare di portare a casa il risultato. E nonostante il tanto lift & coast, il ritmo è stato comunque ottimo ha concluso il TP del team inglese.

 

Aston Martin AMR23, CanadianGP

Per gran parte della gara non si è visto così il vero ritmo della AMR 23, che avrebbe potuto essere più veloce e quindi più vicina ad una Red Bull opaca e più lontana da Ferrari e Mercedes. “Non credo che quest’anno siamo mai stati così competitivi come lo siamo oggi. In termini di ritmo, eravamo alla pari con le Red Bull” ha fatto sapere un entusiasta Fernando Alonso a fine gara. Considerando che il problema occorso alla sua AMR23 è costato dal decimo ai due decimi al giro, quest’ultimo valore soprattutto a fine gara con la verdona che  portava un maggior peso a bordo a causa del risparmio di benzina attuato. Tuttavia, Mike Krack non concorda con il proprio pilota. “Penso che saremmo potuti andare un po’ più veloci, ma non credo che sarebbe stato sufficiente per essere al livello della Red Bull ha infatti affermato l’ingegnere lussemburghese.

Aston Martin: Il pacchetto da alto carico genera delle instabilità, un campanello d’allarme per Ungheria

La gara corsa da Aston Martin non ha visto nemmeno l’utilizzo della migliore strategia a due soste, ossia con due stint su Media e il centrale su Hard, insomma quanto fatto da Red Bull e Mercedes. La gomma ‘gialla’ è stata certamente la miglior gomma da gara, tuttavia, Aston Martin aveva preso la conservativa decisione di tenere due set di Hard nuove. “Non avevamo più gomme medie. Bisogna decidere prima delle qualifiche quali gomme vuoi tenere e con una sola ora e mezza di libere durante il venerdì è stato un salto nel buio. Ma sono contento della decisione” ha fatto sapere Alonso a fine gara. Effettivamente, il compound Hard non è stato un compound così critico per la sua AMR 23, cosa che invece lo è stata per altre vetture.

Di positivo c’è anche il fatto che il pacchetto da medio carico ha funzionato egregiamente, al contrario di quello da alto carico che ha creato non pochi problemi alla AMR23 di Spagna. Dalle analisi emerse, Aston ha infatti avuto dei problemi di instabilità nelle curve ad alta velocità, un qualcosa che chiaramente non era stata evidenziato a Montecarlo vista la mancanza di curve di quella tipologia. Nemmeno delle correzioni al setup in termini di altezze da terra hanno risolto completamente il problema in Spagna, tant’è che Alonso ha voluto provare il sabato una strada di setup molto aggressiva ma che, a causa delle FP3 bagnate, non era emerso fosse sbagliata. Un campanello d’allarme in vista del GP d’Ungheria di fine luglio, dove Aston Martin dovrà trovare certamente delle contromisure.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

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