La Mercedes ha voluto dare una sterzata alla propria stagione con l’importante aggiornamento introdotto a Monaco. Non solo la forma delle pance riviste, ma anche una sospensione anteriore per migliorare alcuni dei tanti punti deboli della W14. La vettura non era molto veloce sul giro singolo, imprevedibile e non dava ai piloti la giusta fiducia per poter spingere, oltre ad avere un posteriore instabile. Non è possibile correggere tutto con un solo sviluppo, ma la strada intrapresa da Monaco sembra essere quella giusta, almeno sentendo i tecnici del team anglo tedesco.
Mercedes quarta forza in Canada ma più vicina del previsto a Aston Martin e Ferrari
Le aspettative per Montreal non erano altissime in casa Mercedes, per diversi motivi. All’interno del team infatti si volevano tenere a bada gli entusiasmi perché consapevoli di quanto il risultato di Barcellona non fosse opera solamente delle novità ma anche dall’adattabilità della W14 al circuito spagnolo. E soprattutto, il circuito stop & go intitolato a Gilles Villeneuve, con lunghi rettilinei e importanti staccate, non si sposava al meglio con le caratteristiche della vettura di Hamilton e Russell. L’approccio è stato così cautelativo e alla fine del weekend nel box di Toto Wolff c’era certamente più di un sorriso. “Sapevamo in anticipo che questa non sarebbe stata la nostra pista migliore, perché abbiamo problemi in particolare con le curve lente” ha fatto sapere Lewis Hamilton, che ha ricevuto conferme dal Trackside Engineering Director, Andrew Shovlin: “Questa pista era più difficile per noi rispetto a Barcellona, quindi è incoraggiante vedere che in termini di ritmo eravamo molto vicini all’Aston Martin e alla Ferrari”.
Riguardo al ritiro di George Russell, è stato causato da un setup dei freni anteriori non pensato per far correre il pilota inglese nel traffico. Questo ha portato il disco anteriore destro al surriscaldamento e quindi al ritiro. L’incidente di George Russell, chiaramente, ha privato il team di alcuni punti ma il terzo posto di Lewis Hamilton, soprattutto il ritmo gara avuto, sono stati la risposta più importante di questo weekend per l’ex team campione del mondo. A Brackley la soddisfazione sta infatti nel fatto che, su una pista non cosi amica per la W14, il distacco è rimasto molto contenuto.
Oltre questo però, come vi avevamo anticipato dopo Barcellona, il segnale d’incoraggiamento più grande è arrivato dalla ritrovata correlazione pista-simulatore, un qualcosa che dopo Montreal ha confermato direttamente Toto Wolff: “Adesso la macchina è prevedibile e fa in pista esattamente quello che dice il simulatore. E questo non succedeva da un anno e mezzo”. Un qualcosa di fondamentale per poter portare in pista con maggior fiducia gli sviluppi pianificati in fabbrica, che insieme alla curva di apprendimento, dovranno portare Mercedes a poter lottare la prossima stagione con Red Bull.
L’evoluzione della W14 non si ferma: nuovi aggiornamenti a Silverstone e prima della sosta
“Aston Martin ha fatto un passo avanti questo fine settimana grazie al suo pacchetto di aggiornamenti, ma anche noi stiamo lavorando per portare qualcosa di più” ha fatto sapere Lewis Hamilton nel post gara. Un qualcosa che ha poi confermato Toto Wolff, senza nascondersi troppo. “Avremo un altro grande pacchetto a Silverstone e qualcosa prima della pausa estiva. Dopo i cambiamenti fatti riguardo il concetto della macchina, impariamo sempre più in fretta. Se miglioreremo come fatto con gli ultimi aggiornamenti, dopo la pausa potremo lottare con Red Bull” ha addirittura fatto sapere il manager austriaco. In realtà in casa Mercedes credono che questo potrà essere possibile solo su determinate tipologie di circuito, per esempi dove vi saranno molti curvoni veloci, il punto di forza di questa W14 EVO.
Il problema più importante è diventato soprattutto il posteriore della vettura, dopo che l’anteriore è stato aggiornato a Montecarlo con una nuova meccanica. Una soluzione che ha permesso soprattutto a Lewis Hamilton di ottenere molto più feeling con la W14 e quell’insolita posizione di guida molto avanzata, necessaria teoricamente per far rendere al massimo l’ormai cestinato concetto ‘zeropods’. “Mi piace molto di più essere in macchina in questo momento, perchè posso guidarla in una finestra migliore” ha detto Hamilton, ricordando che il pilota inglese non fu stato ascoltato lo scorso autunno quando chiese allo staff tecnico di tornare ad un telaio e ad una posizione di guida più convenzionale.
Un sette volte campione del mondo che è passato poi velocemente alle note dolenti. “Dobbiamo ottenere più carico aerodinamico nella parte posteriore della vettura e un po’ più di efficienza” ha fatto sapere Lewis Hamilton nel post gara. Le due cose sono direttamente correlate, almeno dal punto di vista aerodinamico, poichè riuscire ad ottenere più carico al posteriore (tramite il fondo), porterebbe la W14 ad utilizzare ali più scariche. La macchina anglo tedesca paga ancora oggi infatti un importante deficit sul rettilineo, oltre al drag intrinseco della W14, per la scelta di ali posteriori, come in Canada, più grandi della concorrenza.
C’è poi una importante mancanza di trazione, che è stata la grande debolezza della W14 in Canada. “In trazione dalle curve lente perdevo molto contro Fernando e Max”, ha detto Hamilton. Soprattutto la trazione della Red Bull RB19 lo ha sorpreso: “Il posteriore della macchina di Max era incredibilmente fermo in uscita di curva. Per questo abbiamo ancora molto lavoro da fare, ma stiamo facendo piccoli passi in avanti e sono sicuro che prima o poi ci arriveremo”. Ricordandosi che la W14 rimarrà comunque una vettura con dei limiti, che potranno essere corretti solamente il prossimo anno; mettendo quindi mano al telaio, nonchè alla meccanica posteriore della vettura. Intanto, l’obiettivo entro la fine della stagione rimane quello di avvicinare la W14 al livello della RB19, cercando, al momento stesso, di consolidare la seconda posizione in campionato nei confronti di Aston Martin e Ferrari.
Autori: Piergiuseppe Donadoni & Paolo D’Alessandro