Aston Martin: il nuovo fondo ha riportato in alto la AMR23?

Paolo D’Alessandro
28 Ago, 2023

A Zandvoort, tutto in linea con le aspettative per quanto riguarda il vincitore, il solito Max Verstappen. Dietro all’ormai tre volte campione del mondo c’è invece stato l’ennesimo rimescolamento di valori, anche grazie alla pioggia, le strategie, il caso e gli errori conseguenziali soprattutto di Mercedes, Mclaren e Perez. Carlos Sainz ha ottenuto cosi un quinto posto immeritato per la SF-23, super meritato invece per lo spagnolo che non ha sbagliato nulla in un fine settimana dove era molto facile commettere errori. Dietro di lui sono arrivate la Mercedes di Lewis Hamilton – con George Russell ritirato – e le due McLaren, vetture certamente più veloci della Ferrari SF-23. Davanti alla rossa, oltre le due Red Bull, la sorpresa è stata certamente Pierre Gasly, ma non è da sottovalutare il buon Gran Premio di Fernando Alonso, che ha ritrovato cosi il secondo gradino del podio, su una Aston Martin AMR23 ‘rinata’.

A Silverstone continuano a negare: il problema era l’aggiornamento al fondo portato in Canada, non l’ala anteriore

La scuderia di Lawrence Stroll ha sorpreso tutti con il suo dirompente inizio da seconda forza affermata. La Mercedes e la Ferrari sono cresciute nell’arco dei mesi mentre dall’Austria è arrivata nel gruppo di testa anche una sorprendente McLaren. Contemporaneamente il gruppo tecnico diretto da Dan Fallows è incappato in un inefficiente programma di sviluppo, perdendo la tanto difficile da ottenere, e soprattutto mantenere, correlazione tra simulatore e pista con l’introduzione degli aggiornamenti tra Spagna e, soprattutto, Canada. La ricerca di efficienza, il punto debole della AMR23, ha portato la vettura di Fernando Alonso e Lance Stroll a perdere carico e bilanciamento, scivolando velocemente da seconda a quarta, a volte addirittura quinta forza anche in base alle caratteristiche di ogni circuito, che penalizzano/favoriscono di più una vettura rispetto ad un’altra.

Il fondo e sottosquadro introdotti da Aston Martin in Canada – Illustrazione Rosario Giuliana

Si è parlato in queste settimane dei motivi che hanno portato a questo crollo verticale di prestazione e alcuni rumors hanno attribuito soprattutto ad un intervento della FIA nella zona dell’ala anteriore questo passo indietro. Da Silverstone continuano a negare che siano arrivate delle richieste di modifica all’ala anteriore della AMR23, attribuendo invece al programma di sviluppo la causa dei mali. In Canada abbiamo assistito in effetti ad una delle migliori versioni della Aston Martin, ma internamente al team sono convinti che la pista di Gilles Villeneuve fosse tra le migliori possibili per la Aston Martin, viste anche le temperature non troppo calde ed una Red Bull non in piena forma. Questo ha ‘oscurato’ i problemi che gli aggiornamenti avevano effettivamente portato, usciti poi in modo prepotente dalla successiva gara, in Austria. La AMR23 aveva perso il suo grande equilibrio ed era divenuta una vettura più difficile da mettere a punto, oltre che molto sensibile a fattori esterni. Se si sommano i punti ottenuti dall’Austria a Spa, la squadra di Silverstone si trova al quinto posto con soli 42 punti, rispetto agli 86 di McLaren, agli 80 di Mercedes e ai 69 di Ferrari.

In Olanda ritrovate correlazione e bilancio: anche così la AMR23 è tornata seconda forza

Dan Fallows e Luca Furbatto, insieme a tutti gli altri ingegneri – di cui molti di scuola Red Bull, l’ultimo dei quali Thijs Van Rees ‘strappato’ recentemente alla squadra di Milton Keynes – si sono messi al lavoro sin da subito per cercare di rimettere la AMR23 sulla retta via, un qualcosa che era molto importante anche per avere le idee ben chiare sul progetto 2024 da sviluppare in questi mesi.

A SPA abbiamo visto introdurre una modifica al fondo, che è stato un passo indietro, ma nella giusta direzione. Il nuovo componente era un mix di soluzioni tra la versione base, introdotta ad inizio anno, e quello portato in Canada. Lo scopo era ritornare su una piattaforma aerodinamica maggiormente conosciuta e che aveva funzionato molto bene, provando così ad individuare il problema che ha arrestato la crescita della AMR23 nella ricerca dell’efficienza mancante. Le risposte sono state positive e così, dopo la sosta, il lavoro di raccolta dati che è andato avanti da Silverstone in poi, trovando conferma in Belgio, ha prodotto l’arrivo di nuove soluzioni aerodinamiche che hanno rimesso in alto la verdona.

Aston Martin

“I miei ringraziamenti vanno alla squadra che lavora in fabbrica, perché anche se abbiamo disputato ben quattro gare a luglio, hanno lavorato senza sosta per produrre queste nuove parti.” ha affermato Fernando Alonso nel post qualifica. Un nuovo fondo, completamente ridisegnato, ha fatto il suo debutto insieme anche ad una versione aggiornata del diffusore. Le idee non sono rivoluzionarie, ma riprendono i concetti che si erano visti in Canada, applicando però i correttivi trovati con il lavoro svolto prima della sosta e tornando così ad avere una corretta correlazione simulatore-pista, che ha permesso di trovare quei decimi importanti visti nel virtuale anche in pista. La AMR23 ha così ritrovato carico, bilancio e migliorato il drag prodotto dalla vettura. “I dati confermano che l’aggiornamento ha funzionato come previsto. È un passo avanti nella giusta direzione.” – ha affermato l’asturiano in Olanda, che poi ha continuato – “C’erano alcune aree in cui non eravamo abbastanza bravi, ma che ora abbiamo capito meglio. Sono delle novità interessanti, anche in vista del prossimo anno. Siamo migliorati in trazione e come grip in curva. La macchina si comporta meglio, ma soprattutto i dati mostrano che l’aggiornamento ha portato qualcosa. Ciò conferma che ciò che abbiamo testato nella galleria del vento lo abbiamo visto anche in pista e questo è molto importante per il futuro”. Su una pista da alto carico, come lo era l’Ungheria e dove la AMR23 si prese la bellezza di 75 secondi, finendo dietro addirittura ad entrambe le Ferrari. Con un pacchetto da alto carico che aveva generato delle instabilità sin dalla Spagna, riviste poi in Ungheria ma che le novità portate in Olanda sembrano aver cancellato.

A Zandvoort si è rivista così la squadra e la vettura che avevano iniziato il mondiale 2023, la seconda forza come performance, in lotta con una Mercedes che aveva il potenziale della AMR23, buttato per scelte anche incomprensibili dal punto di vista strategico, sia durante le qualifiche che in gara. I progressi della vettura inglese sono sembrati evidenti, tuttavia a Silverstone non vogliono gridarlo troppo, consapevoli di quanto successo in Canada. “Siamo tornati sulla retta via, tuttavia aspettiamo altri layout di circuiti. Non ci aspettiamo di tornare a inizio mondiale, ossia sempre davanti a Ferrari, Mercedes e Mclaren. Monza è una pista favorevole alla SF-23, mentre noi ci aspettiamo di lottare soprattutto con Mercedes” ci ha fatto sapere una fonte interna del team.

Autori: Piergiuseppe Donadoni & Paolo D’Alessandro

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