Alonso lo stratega: ecco come ha usato Piastri per difendersi da Russell

Paolo D’Alessandro
8 Apr, 2024

Un solo punto separa Aston Martin da Mercedes nel mondiale costruttori. Questo è frutto del doppio zero di Melbourne del team di Brackley e del fatto che, anche quest’anno, per il momento, la squadra di Lawrence Stroll può contare solamente su un pilota per conquistare i punti più pesanti. Il figlio dell’imprenditore canadese infatti, pur avendo conquistato qualche posizione nei dieci, a Jeddah è stato vittima di un errore in gara e qui a Suzuka non ha mai avuto reali chance di entrare in Top 10, con risultati deludenti sin dal venerdì, nonostante la vettura fosse dotata sin da subito degli aggiornamenti. Fernando Alonso ha invece definito quella di Suzuka “una delle mie migliori gare”, facendo intendere che la posizione finale è andata anche oltre le aspettative, come ha successivamente confermato, riuscendo a stare davanti a Piastri e alle due Mercedes.

Fernando Alonso prende spunto dal connazionale Carlos Sainz e Russell rimane fregato, come a Singapore

Oggi si è ripetuta una situazione vista soli pochi mesi fa a Singapore. Fernando Alonso, davanti ad Oscar Piastri, davanti a George Russell; un Aston Martin davanti ad una McLaren davanti ad una Mercedes. La differenza era a Singapore non c’era una vettura verde, ma rossa; la Ferrari di Carlos Sainz. Mentre si giocava la vittoria, lo spagnolo del team di Maranello attuò una strategia capolavoro per salvaguardare il proprio risultato ed offrire così anche una mano all’amico Lando Norris per conquistare un podio. In questo caso in palio c’era un risultato meno prestigioso, una P6, ma vale molto per l’orgoglio del pilota e per il mondiale Costruttori. Inoltre, dopo l’Australia, sicuramente c’era voglia di rivalsa di Russell nei confronti di Alonso, che però ha avuto dalla sua un alleato che poteva essere una minaccia in gara, ossia Oscar Piastri.

L’australiano non è stato autore di una grande gara a Suzuka, complice anche una strategia non ottimale della McLaren, che però doveva reagire a ciò che faceva la Ferrari. L’ex team campione del mondo non sembrava un grosso problema, come ha dimostrato il distacco preso da Lando Norris, ma l’australiano ha pagato dazio e si è ritrovato a combattere con Russell, concludendo alle spalle di Alonso, su due vetture certamente inferiori alla MCL38 in gara. Il margine però era molto sottile ed infatti, una volta finito dietro di loro, è stato impossibile sopravanzare, così come Norris non ha potuto lottare con le Ferrari a causa della diversa strategia e un ritmo leggermente superiore della SF-24. Sul finale di gara l’imprevedibile W15 ha avuto un buon passo con le gomme Medie, dopo un primo stint pessimo sulle Hard ed un secondo certamente migliore sullo stesso compound.

George Russell è riuscito a riportarsi sotto ad Oscar Piastri e puntava a superarlo, per provare l’attacco poi anche a Fernando Alonso, che però ha tirato fuori le sue doti da ‘racer’ ed ha attuato una strategia familiare a chi segue la Formula 1. “Alonso che usa trucchetti? Non mi sorprende. E’ stato furbo, non mi aspettavo nulla di diverso da lui” ha detto nel post gara George Russell. Ricordandosi di quanto fatto a Singapore dal connazionale, Fernando Alonso ha giocato con il distacco su Oscar Piastri per offrire lui il DRS nell’unica zona disponibile – il rettilineo di partenza – che era anche una delle pochissime zone di sorpasso. Lo spagnolo dell’Aston Martin andava al recupero d’energia della batteria alla curva 130R, sacrificando anche fino a 10 km/h in quel tratto di pista, così da assicurarsi sin dal rettilineo di arrivo, e poi nelle restanti zone, la massima potenza per difendersi e riaprire un certo gap nei confronti dell’australiano. Lo spagnolo, forse memore di quanto successo a Melbourne, ha sempre evitato l’utilizzo del freno e non ha quasi mai alzato il piede, ma si limitava a variare la gestione dell’ibrido della sua Power Unit, potendo contare anche sullo stesso livello di potenza visto che si scontrava con altre due Power Unit Mercedes.

Questa manovra permetteva così a Oscar Piastri di tornare sotto il secondo nella zona dell’ultima chicane, conquistando la possibilità di utilizzare l’ala mobile per difendersi da George Russell nel successivo rettilineo principale. La McLaren non è dotata di un effetto DRS particolarmente efficace ma questo bastava per difendersi dalla Mercedes. Serviva comunque fare tutto alla perfezione ed Alonso è riuscito a gestire sempre il suo gap su Piastri. Purtroppo, all’ultimo giro Piastri ha commesso un errore alla chicane penalizzando l’uscita dall’ultima curva e, pur con DRS, ha perso un po’ di velocità nella prima parte di rettilineo e questo ha permesso a Russell di superarlo. Alonso ha però ottenuto ciò che voleva, difendendosi dall’inglese che non ha avuto a disposizione nemmeno un giro per tentare il sorpasso e Piastri, senza l’errore commesso, sarebbe riuscito a stare davanti al pilota inglese del team anglo tedesco. “Avevo capito cosa volesse fare, lo vedevo dal recupero d’energia. Purtroppo ho commesso un errore alla chicane ed è andata male” ha commentato a fine gara Piastri.

Dalla parte di Alonso, è una chiara rivincita per una penalità ancora non digerita all’interno del team di Silverstone. “A Melbourne è stato molto frustrante. A dire il vero, non abbiamo ancora capito bene perché ci fosse una sanzione, addirittura perché ci fosse un’indagine.” – ha fatto sapere il TP Krack – “Sono convinto che sia stato a causa delle conseguenze. Purtroppo è stato molto difficile accettarla, perchè non potevao nemmeno appellarci alla decisione degli steward visto che non avevamo nessun nuovo elemento”. In Giappone, tuttavia, è andata molto meglio e Alonso a fine gara ha potuto anche scherzare su quanto fatto nelle ultime fasi di gara. “Non so cosa si possa dire o no dopo quanto successo in Australia, ma forse c’è il rischio che mi squalificano per tutto il campionato – ha ironizzato infatti l’asturiano Alonso – “E’ un po’ quello che Sainz ha fatto a Singapore con Norris”. E curiosamente a pagare è stato tutte e due le volte Russell.

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