Ferrari: la SF-23 è migliore ma il podio era fuori portata, McLaren è un brutto cliente per Mercedes

Paolo D’Alessandro
25 Set, 2023

La Red Bull di Max Verstappen non ha avuto rivali, la vittoria è stata tra le più comode della stagione, l’olandese ha usato il massimo potenziale solo in certe fasi per aprire velocemente il gap sulle McLaren. Il ritmo di Max con tanti giri sulla gomma era simile ad alcuni inseguitori con gomme fresche, il che mostra la superiorità e l’assenza di pressione. In fondo Max doveva solo evitare di perdere la posizione al via per avere una corsa pulita. La Red Bull ottiene quello che tutti nel paddock sapevano dopo Jeddah, ovvero il sesto titolo costruttori, alla media stellare di 39 punti a evento. Il primo inseguitore dista anni luce con la metà dei punti tuttavia se Perez avesse avuto un rendimento migliore il distacco sarebbe parso persino più imbarazzante. La Ferrari è partita malissimo ma ora sta capendo come impostare la SF-23anche sui circuiti in cui serve rafforzare l’asse anteriore – accorciando su una Mercedes che ultimamente non sta ottimizzando quanto inizio stagione. La lotta inutile tra Russell e Hamilton non è un segnale che avrà fatto piacere a Toto Wolff, il quale pur convalescente ha dovuto intervenire da remoto per ristabilire l’ordine nell’interesse del team.

La W14 è rimasta un pò sbilanciata per tutto il weekend, ma potrebbe ritrovarsi in una migliore condizione in Qatar se il circuito richiederà il massimo carico per tutti. Difficile credere che l’altalena sia finita, la cosa più fastidiosa di questo 2023 sembra essere quella di ritrovarsi un team cliente davanti, se prima c’era Aston Martin ora c’è McLaren.

McLaren che era partita anche peggio del team di Maranello ma ora sta mostrando una importante continuità. Da Silverstone in poi è stata mediamente la seconda forza: ha guadagnato 10 punti su Ferrari, 14 su Mercedes e ben 76 su Aston Martin. Certe lacune tecniche non possono sparire perché nessuno può stravolgere del tutto la propria architettura con gli aggiornamenti, oltretutto in termini di potenza non ha la miglior Power Unit. Ciononostante McLaren ha fatto molto in termini di design per trasformarsi in una monoposto dalle caratteristiche simil Red Bull. Il team guidato da Andrea Stella sta mostrando di essere l’unico che sembra aver capito come funziona il concetto pensato da Newey e Wachè.

Suzuka è un benchmark di fine stagione quando si devono tirare le somme sull’efficienza aerodinamica complessiva. La MCL60 è l’auto più vicina alla RB19 se si tratta di caricare lateralmente o nei cambi ad alta velocità, per questo ha potuto usare una specifica di ala più leggera di Ferrari aumentando l’efficienza. Norris – ancor più di Piastri – ha fatto un’ottima gara ma lo svantaggio non migliora con alto carico di benzina. Tutti devono fare uno step invernale per avvicinarsi a gestire le gomme come fa Red Bull.

Gli ingegneri Ferrari hanno confermato il nuovo fondo ma il podio non era alla portata

In Giappone la Ferrari ha introdotto un nuovo pavimento modificato in tutte le zone: dai convogliatori al diffusore. Se lo confrontiamo con la specifica di inizio stagione è visibile l’evoluzione della zona del bordo esterno, si nota quanto la SF-23 avesse dovuto rinunciare a una superficie importante per correggere il porpoising con inevitabile perdita di carico.
Il nuovo fondo ha aiutato Leclerc e Sainz, rendendo più prevedibile la SF-23 di Suzuka, sulla carta un gran premio che 3 mesi fa avrebbe potuto essere molto più difficile per la Rossa. I piloti l’hanno confermato senza grossi dubbi dopo le prove libere di venerdì. Il weekend in Qatar sarà interessante per confermare il trend in miglioramento anche su circuiti non propriamente adatti alla SF-23 dove è richiesto un livello di carico alto.

Confronto fra il vecchio e il nuovo fondo della Ferrari SF-23 introdotto a Suzuka – Illustrazione Rosario Giuliana

A tal proposito a Losail i team affronteranno due importanti incognite: nessun riferimento ereditato nel 2022 poiché le auto di questa generazione non ci hanno mai corso, in più ci sarà il Sprint Race dove peraltro Verstappen potrebbe laurearsi Tri-campione del Mondo ancora prima del Gran Premio, motivo per cui non sarà semplice presentarsi apposto dal venerdì.

In caduta libera c’è Aston Martin nonostante le parole in chiaro scuro di Alonso

Quello che sta facendo la McLaren lo ha fatto Aston a inizio anno, tuttavia l’auto verde non è più la stessa. I tecnici parlano di direzione sbagliata e correzioni da eseguire con nuove parti entro fine stagione. Lo sviluppo quindi non è finito, ma le prestazioni sono in forte ribasso. A Miami la AMR23 con un nuovo alettone posteriore aveva azzerato il gap di efficienza dalla Red Bull, cosa che oggi sembra surreale pensare.

“Nel traffico è difficile, ci manca velocità sul dritto, quando apriamo il Drs l’auto davanti ci scappa ancora” ha detto Fernando Alonso dopo la gara, aggiungendo che il team sta lavorando in fabbrica “a pieno regime per portare alcune nuove parti prima di fine anno”.

Una corsa giapponese che lo spagnolo ha definito buona nonostante una velocità non più da podio quando ci sono troppi compromessi da fare tra curve e alta velocità. Nelle ultime gare non sai cosa aspettarti dalla vettura verde, l’ultimo podio è stato in Olanda e il Qatar non è poi così diverso se pensiamo al carico da usare. Nel frattempo però è entrata in vigore la direttiva TD018 sulla flessibilità, non è un verdetto ma e i dati dicono che a Suzuka, dopo Singapore, le auto peggiori in rettilineo – tra i top team – sono state Aston e Mercedes.

Autore: Giuliano Duchessa

Privacy Policy Cookie Policy