Anteprima Arabia Saudita: primi aggiornamenti per Ferrari e Mercedes

16 Mar, 2023

A due settimane dal primo gran premio stagionale dominato da Red Bull e Max Verstappen le dieci squadre viaggiano in Arabia Saudita: il circuito di Jeddah, tanto spettacolare quanto veloce, ospiterà il secondo evento stagionale. Il team di Christian Horner arriva da favorito assoluto, ma le caratteristiche della pista saudita potrebbero favorire di più la SF-23. Aston Martin cerca la conferma su un circuito teoricamente non perfetto per la AMR23, mentre Mercedes è più un incognita come l’anno scorso.
Attenzione anche ad Alpine: il team francese non è riuscito a mostrare tutta la propria velocità in Bahrain a causa di alcuni problemi il sabato e la domenica, potrebbero essere i francesi la sorpresa del Gp dell’Arabia Saudita.

Gp Arabia Saudita

Gli organizzatori avevano annunciato dei piccoli cambiamenti in vista dell’edizione di quest’anno, in particolare nei due rettilinei del settore centrale, tra le due chicane ad alta velocità, la via di fuga interna è stata allargata in curva 14 e curva 20 per garantire maggiore visibilità per il tratto di pista successivo.
E’ stata modificata anche la velocissima chicane del terzo settore: i limiti della pista sono stati alterati nella seconda parte rallentando la velocità di percorrenza di circa 50 km/h (nel 2022 i piloti percorrevano la sequenza tra i 220 e i 230 km/h). Infine il detection point dell’ultima zona DRS è stato spostato dopo l’ultima curva per evitare di assistere ad azioni pericolose sul lungo rettilineo che porta alla curva 27.

Gp Arabia Saudita: l’efficienza sarà fondamentale, il carico servirà nella prima metà del giro

In Bahrain le caratteristiche richieste sono carico e trazione, a Jeddah l’efficienza è più importante come mostrato l’anno scorso dalle velocissime RB18 che, nonostante alcuni problemi di gestione degli pneumatici a causa dell’eccessivo peso, non hanno sofferto il degrado che in Ferrari temevano di riscontrare.
Quest’anno i ruoli sono invertiti, la SF23 dovrà sfruttare l’asfalto poco abrasivo e molto liscio per poter abbassare la vettura più di quanto potessero fare in Bahrain e scoprire il vero potenziale della vettura.

Gp Arabia Saudita

Aston Martin, seconda forza la passata domenica, ha fatto la differenza nelle sezioni più da media e bassa velocità del circuito ma potrebbe soffrire la scarsa efficienza mostrata in Bahrain – anche se gli assetti scelti dalle squadre, nei due appuntamenti, saranno abbastanza diversi. Delle 27 curve solamente tre di queste saranno percorse a una velocità inferiore ai 120 km/h, dall’altra parte sono 6 le curve affrontate a velocità superiori a 150 km/h. Saranno in queste ultime che la SF23 dovrà limitare i danni grazie al carico efficiente che sembra esserci, per poi guadagnare tempo nei 3 lunghi rettilinei, dove le vetture potranno attivare il DRS, porpoising permettendo: gli ingegneri della rossa non si aspettavano di vedere il rimbalzo aerodinamico così presto nei rettilinei, e Jeddah potrebbe accentuare questo aspetto visti i lunghi tratti percorsi a full gas.

Il tracciato su cui si disputerà il Gran Premio è il cittadino più veloce nel calendario, il secondo più veloce tra i 23 circuiti in calendario solamente dietro a Monza: il sabato verrà percorso a una velocità media superiore ai 250 chilometri orari quando i piloti si giocheranno la Pole Position. I cavalli delle Power Unit saranno fondamentali come lo sarà la gestione dell’ERS in qualifica e in gara, e avremo ulteriori indizi importanti a riguardo: in Bahrain le molte frenate non hanno permesso di osservare i veri valori in campo dei sistemi di erogazione di potenza elettrica, questo fine settimana la differenza (o la somiglianza) tra i costruttori saranno più evidenti.

Pirelli sceglie C2, C3, C4: vedremo una gara senza degrado come l’anno scorso?

La mescola C4 sarà utilizzata in Qualifica e con grande probabilità nella prima parte della gara di domenica: nel 2022 i “top team” hanno peggiorato i tempi di qualche decimo verso fine stint. Sulla mescola C2, invece, il degrado è stato addirittura negativo: i tempi si sono abbassati di circa 1.5s dai primi agli ultimi giri dello stint. Anche per la SF-23, che ha mostrato di soffrire molto nella gestione degli pneumatici, il degrado non può essere una scusante questa domenica.

Gp Arabia Saudita

Perez è stato il primo a rientrare al giro 15 l’anno scorso per poi essere penalizzato dalla Safety Car causata da una Williams: poi, come già detto, una volta montate le gomme dure nessuno ha avuto problemi di degrado. Partire con una gomma più dura può essere molto rischioso, come nel caso dell’anno scorso dove in molti sono stati penalizzanti, ma in caso di una Safety Car nelle ultime fasi della gara potrebbe pagare come scelta: deciderà la fortuna di trovarsi con le gomme giuste nel momento giusto. Nelle due edizioni del Gp dell’Arabia Saudita disputate fin’ora abbiamo visto due bandiere rosse, una safety car e quattro safety car virtuali.

Le temperature saranno ancora basse, quelle dell’aria come l’anno scorso variano tra i 20° e i 25°C, a cui corrispondono temperature di pista tra i 25° e i 29°C: l’anno scorso è stato cruciale riuscire a portare gli pneumatici in temperatura velocemente dopo Safety Car e VSC, ed lì che la RB18 ha vinto la gara.

Gp Arabia Saudita, aggiornamenti: Ferrari, Mercedes e McLaren faranno debuttare piccoli aggiornamenti

Il weekend è iniziato in salita per il numero 16 del cavallino, costretto a subire una penalità di 10 posizioni per un cambio della centralina (la terza utilizzata nelle prime due gare): il problema però non andrà ad intaccare la performance e Ferrari non abbasserà la potenza dei propri propulsori come conseguenza dei due guasti, come invece era successo ad inizio 2022. Il monegasco partirà al meglio in 11esima piazza, e dovrà stare attento a non essere coinvolto in incidenti durante i primi giri.

Oltre all’affidabilità, i problemi della SF-23 in gara sono stati discussi a lungo e vanno di pari passo con le limitazioni sul fronte setup; tuttavia anche in Qualifica la Rossa non ha brillato – pur ricordando che Leclerc non ha svolto il secondo run: rispetto al 2022 il tempo di Charles Leclerc si è abbassato di meno di sei decimi, il che ci induce a pensare che rispetto alle simulazioni viste a Maranello manchino diversi decimi di prestazione pura. Alcuni di questi si possono attribuire alle difficoltà riscontrate sull’anteriore che ha contribuito a limitare le scelte di setup degli ingegneri, Vasseur ha confermato che Ferrari porterà piccoli aggiornamenti e speriamo di averne altri a Melbourne”.

Con problemi all’anteriore l’anno scorso Red Bull RB18 pagava diversi decimi, per l’esattezza due sia in qualifica che in gara, nel velocissimo primo settore nei confronti della bilanciata F1-75, 12 mesi dopo i ruoli sono invertiti: nel caso in cui in casa Ferrari non si riuscissero a risolvere i noti problemi, la perdita in termini cronometrici sarebbe importante, e la SF-23 farebbe i conti anche con le limitazioni sull’assetto che abbiamo visto in Bahrain.

Gp Arabia Saudita

Mercedes ha annunciato che farà debuttare alcuni aggiornamenti minori a Jeddah, ma a Brackley tutti gli sforzi sono concentrati sull’importante pacchetto inizialmente previsto per Imola che la squadra di Toto Wolff ha intenzione di anticipare a Baku, se possibile. Situazione simile in casa McLaren: il team di Woking ha iniziato piuttosto male questa stagione a causa di alcuni ritardi nel progetto MCL60 e mentre si attende il grande pacchetto previsto per Baku, “debutteranno alcuni aggiornamenti minori in Arabia Saudita e in Australia” secondo Andrea Stella.

In griglia con tutta probabilità vedremo ali più scariche come era successo l’anno scorso tra il Bahrain e Jeddah: la scelta di Ferrari di montare l’ala più carica per timore del degrado non aveva pagato, e nelle molte battaglie in pista essere più veloci dei propri rivali alla fine dei rettilinei potrebbe essere la chiave per guadagnare posizioni nel Gp dell’Arabia Saudita.

Autore: Andrea Vergani

Privacy Policy Cookie Policy